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Pillola contraccettiva e pillola del giorno dopo: quali differenze?

Pillola contraccettiva e pillola del giorno dopo: quali differenze?

17/02/2008

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

A cura di: Angela Pederiva

Sintesi dell'intervista e punti chiave

Le statistiche italiane sono allarmanti. Non solo si sta abbassando l’età in cui le adolescenti hanno la loro prima esperienza sessuale, ma crescono anche le vendite di “pillole del giorno dopo”: 356.000 confezioni dal giugno 2006 al luglio 2007, con un incremento del 59,5 per cento rispetto al 2001, anno di introduzione sul mercato. Un indizio certo di rapporti non protetti sul fronte delle gravidanze indesiderate e delle malattie sessualmente trasmesse. Inoltre, il 55 per cento delle donne che ha fatto ricorso a questo farmaco è costituito da ragazze fra i 14 e i 20 anni: ciò significa che questa fascia d’età utilizza il farmaco in misura molto superiore rispetto ai trent’anni successivi. Sono dati che sanciscono il fallimento di una larga parte dell’educazione sessuale e contraccettiva che, in famiglia come a scuola, dovrebbe accompagnare la crescita dei nostri ragazzi. Che cos’è esattamente la “pillola del giorno dopo”? In cosa differisce dalla pillola contraccettiva e dalla pillola abortiva? Che cosa possono fare i genitori per educare i figli alla prudenza e alla responsabilità?
In questa intervista illustriamo:
- i tre tipi di pillola oggi disponibili: la pillola contraccettiva classica (che previene il concepimento), la “pillola del giorno dopo” (da assumere entro 48-72 ore dal rapporto non protetto) e la “pillola abortiva” (RU486), che provoca una vera e propria interruzione di gravidanza;
- il “significato” etico e sociale dei tre prodotti: solo la pillola contraccettiva classica (oltre al cerotto contraccettivo e all’anello contraccettivo vaginale, più efficaci sotto il profilo della continuità d’uso) è l’unica vera barriera nei confronti dell’aborto, precoce o tardivo che sia. In un Paese come il nostro – dotato di metodi contraccettivi efficaci, leggi adeguate e una buona cultura della prevenzione – l’obiettivo comune, di laici e cattolici, dovrebbe essere di portare il numero di aborti volontari a zero;
- l’opportunità che i genitori parlino di contraccezione subito dopo la pubertà, condividendo con i figli anche una riflessione più ampia sul significato affettivo ed emotivo dell’intimità fisica;
- come comportarsi quando una figlia molto giovane ha già rapporti completi;
- la necessità che i maschi siano educati – soprattutto dal padre – all’uso del profilattico, in una logica di assunzione serena e consapevole della propria parte di responsabilità;
- l’utilità della visita ginecologica, sia per parlare di opzioni contraccettive sia per verificare che la ragazza non abbia già contratto malattie sessualmente trasmesse;
- la possibilità di vaccinarsi contro il Papillomavirus, prevenendo così il 90% delle condilomatosi vulvari e il 70% dei cancri del collo dell’utero;
- le modalità di somministrazione del vaccino e la totale assenza di rischi legati all’agente infettivo.

Parole chiave:
Adolescenti e giovani Educazione sessuale e contraccettiva Pillola abortiva - RU486 Pillola contraccettiva Pillola del giorno dopo Vaccino anti HPV

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