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Contraccezione d'emergenza: quando e come prescriverla

Contraccezione d'emergenza: quando e come prescriverla

07/12/2008

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

A cura di: Roberta Lupi e Valeria Colangelo (Radio Radio)

Sintesi dell'intervista e punto chiave

Continua la nostra indagine sulla contraccezione d’emergenza. La scorsa settimana abbiamo visto come essa sia sempre più diffusa, soprattutto fra le giovanissime, abbiamo illustrato il meccanismo fisiologico che rende possibile un intervento anticoncezionale a posteriori, e abbiamo spiegato le caratteristiche dei metodi oggi più utilizzati, con particolare riferimento alla pillola al levonorgestrel.
Ora esaminiamo la questione dal punto di vista del medico chiamato a prescrivere il farmaco: quali sono i momenti in cui è più probabile aspettarsi un picco di richieste, soprattutto da parte delle adolescenti? Quali sono le domande che il/la ginecologo/a dovrebbe rivolgere alla ragazza, prima di prescrivere il farmaco? Quali sono gli effetti collaterali di questo tipo di pillola? Quando è bene non procedere alla prescrizione e fare invece esami diagnostici di approfondimento? Quali sono, in generale, le implicazioni medico-legali che il medico dovrebbe sempre tenere presenti?
In questa intervista illustriamo:
- le occasioni in cui è più frequente il ricorso alla contraccezione di emergenza, e perché;
- le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) e dell’Istituto Superiore di Sanità italiano (ISS) riguardo alla sicurezza del farmaco e alla possibilità di somministrarlo – trattandosi di un intervento di urgenza – senza visita ginecologica o esami di laboratorio;
- le informazioni chiave che il medico deve comunque acquisire prima di procedere alla prescrizione: data dell’ultima mestruazione, data e ora del rapporto a rischio, numero di rapporti avuti nell’occasione, eventuale promiscuità;
- come, in caso di ritardo mestruale di 3-5 giorni, si debba procedere senza indugio al test di gravidanza, senza fare affidamento sull’avvenuto intervento d’emergenza;
- i possibili, limitati effetti collaterali della pillola al levonorgestrel: nausea (nel 14-24% dei casi), dolori addominali, affaticamento, capogiri, ritardo mestruale, flusso più abbondante del solito;
- quando non si deve prescrivere il contraccettivo: se la gravidanza è già iniziata; in caso di allergie al farmaco o ai suoi eccipienti; in presenza di perdite di sangue sospette o di qualsiasi altra condizione potenzialmente patologica che richieda un approfondimento diagnostico;
- alcuni importanti aspetti medico-legali relativi alla modalità di somministrazione: minore età, urgenza, consenso della ragazza;
- come la sola prevenzione davvero efficace non solo contro i concepimenti indesiderati, ma anche contro le malattie sessualmente trasmesse, resti quella risultante dalla combinazione di un contraccettivo ormonale per lei (pillola, cerotto transdermico o anello vaginale) e del profilattico, in ogni occasione, per lui;
- la possibilità di reperire ogni utile informazione al riguardo sul sito Scegli tu, della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia.

Parole chiave:
Pillola del giorno dopo

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