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Papillomavirus: che cos'è, come evitarlo

Papillomavirus: che cos'è, come evitarlo

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Papillomavirus: che cos'è, come evitarlo
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27/07/2008

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

A cura di: Roberta Lupi (Radio Radio)

Sintesi dell'intervista e punti chiave

Il Papillomavirus è una delle malattie sessualmente trasmesse più diffuse. Non si tratta di un unico virus, ma di una grande famiglia di circa 150 ceppi diversi, caratterizzati da differenti gradi di pericolosità. I più aggressivi e diffusi sono il 6 e 11, responsabili del 90% dei condilomi genitali (o verruche veneree), benigni ma assai fastidiosi, perché richiedono trattamenti invasivi e dolorosi; e il 16 e 18, che provocano il 70% dei carcinomi del collo dell’utero, ma possono colpire anche le mucose di ogni altro organo coinvolto nel rapporto sessuale (laringe, vulva, ano). In positivo, il vaccino lanciato nei mesi scorsi è efficace proprio contro questi ceppi più dannosi e si pone, in particolare, come unico esempio al mondo di prevenzione di un tumore potenzialmente mortale.
E’ vero che le donne sono molto più vulnerabili degli uomini agli effetti del virus? Come si fa a diagnosticare l’infezione? Come funziona il vaccino? E’ pericoloso per la salute? Dopo la vaccinazione si può fare a meno del profilattico?
In questa intervista illustriamo:
- perché le donne sono più esposte dei maschi al contagio e alle conseguenti malattie (“aggressività di genere”);
- le tecniche diagnostiche per accertare la presenza dell’infezione, e il tipo di ceppo, anche in assenza di danni evidenti;
- come il vaccino possa restare silente, ossia non replicarsi, anche per molti anni;
- i ceppi di Papillomavirus contro i quali il nuovo vaccino è efficace;
- il meccanismo di funzionamento del vaccino e le modalità di somministrazione;
- come il vaccino vada assunto prima del possibile contagio (“vaccino preventivo”);
- perché il vaccino è sicuro;
- i possibili, leggeri effetti collaterali dovuti agli eccipienti o all’iniezione;
- come le attuali campagne di vaccinazione siano rivolte soprattutto alle ragazze più giovani, a partire dai 12 anni;
- perché sarebbe comunque opportuno vaccinare anche i ragazzi;
- come l’uomo portatore del virus presenti spesso un quadro asintomatico, e dunque ancora più insidioso dal punto di vista del rischio di contagiare altre persone;
- la necessità che la coppia – a qualsiasi età, e soprattutto se occasionale – continui a usare il profilattico, per proteggersi sia dai ceppi dell’HPV non coperti dal vaccino (per esempio il 31 e il 33, responsabili del rimanente 30% dei carcinomi cervicali), sia dalle altre malattie sessualmente trasmesse.

Parole chiave:
Malattie sessualmente trasmesse Papillomavirus Vaccino anti HPV

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