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Contraccezione ormonale e sessualità

Contraccezione ormonale e sessualità

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Contraccezione ormonale e sessualità
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15/07/2007

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

A cura di: Angela Pederiva

Sintesi dell'intervista e punti chiave

Si sente spesso dire che la pillola contraccettiva ha un effetto negativo sul desiderio sessuale. Questo è possibile, anche se nel 60% dei casi la donna non nota alcuna differenza nella sua sessualità, e nel 15% la sessualità addirittura migliora. Il rapporto fra contraccezione ormonale e desiderio, infatti, dipende non soltanto da fattori biochimici, ma anche da complesse variabili motivazionali individuali e di coppia: si deve quindi sempre parlare di effetti specifici di un dato contraccettivo su una ben determinata persona e coppia. In particolare, i sistemi contraccettivi si possono distinguere, oltre che per la modalità di funzionamento, proprio in funzione dell’impatto che hanno sul rapporto sessuale e di coppia: i metodi “coito-indipendenti” (pillola, cerotto, anello vaginale, impianti, dispositivo intrauterino, sterilizzazione) non influenzano la scelta del momento del rapporto, il suo svolgimento, il comportamento dei partner; i metodi “coito-dipendenti” (profilattico, diaframma, metodi naturali) influiscono invece su tempi, ritmi, libertà e grado di intimità.
In questa intervista analizziamo:
- i fattori che determinano l’effetto della contraccezione ormonale sulla sessualità: biologici (composizione, dosaggi, implicazioni per la funzione sessuale e la salute in generale) e psicosessuali (impatto sull’immagine corporea e sul conseguente sentimento di desiderabilità, che del desiderio è la principale componente motivazionale);
- l’effetto della composizione biochimica: l’etinilestradiolo, un ormone simile agli estrogeni naturali, può variare solo come dosaggio (in funzione del peso corporeo); il progestinico può invece avere differenti caratteristiche ormonali e metaboliche, e in particolare una funzione antiandrogenica (utile alle donne con un eccesso di testosterone che provochi acne, ipertricosi, irsutismo, seborrea e caduta dei capelli), androgenica (indicata per le donne che, con la pillola, accusino effettivamente un appannamento del desiderio) o neutra;
- l’importanza dell’immagine corporea nella genesi del desiderio fisico: se la pillola risolve i problemi di acne, irsutismo, ipertricosi, seborrea, la donna si sente più desiderabile e vivrà con maggiore slancio la propria sessualità; per contro, se provoca un aumento di peso in una donna che non avesse precedenti problemi estetici, il senso di desiderabilità ne risente e così pure la soddisfazione d’uso rispetto al contraccettivo;
- le relazioni tutt’altro che univoche fra la sicurezza della contraccezione ormonale e il vissuto emotivo della donna: non sempre la libertà di poter avere un rapporto in qualsiasi momento ha un effetto afrodisiaco; in altri casi, l’affidabilità anticoncezionale, cercata a livello razionale, entra in conflitto con un desiderio profondo e inconscio di maternità, determinando uno stato di frustrazione che si traduce nell’evitamento del rapporto;
- la capacità dei contraccettivi ormonali di essere prescritti come un abito “su misura”, in relazione non solo alla via di somministrazione (pillola, cerotto, anello vaginale) e al dosaggio dell’estrogeno, ma anche e soprattutto ai “plus” offerti dal progestinico per la salute e l’immagine corporea, che possono bilanciare e superare, a livello motivazionale, i possibili effetti negativi del contraccettivo sulla componente istintuale del desiderio.

Parole chiave:
Contraccezione ormonale Desiderio

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