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Contraccezione ormonale: le opzioni migliori per le donne fra i 25 e i 45 anni

Contraccezione ormonale: le opzioni migliori per le donne fra i 25 e i 45 anni

19/10/2008

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

A cura di: Roberta Lupi e Valeria Colangelo (Radio Radio)

Sintesi dell'intervista e punti chiave

Prosegue il nostro viaggio nel “pianeta contraccezione”. Dopo aver spiegato le soluzioni più efficaci per le giovanissime, parliamo oggi delle donne fra i 25 e 45 anni di età. Anche per loro la scelta migliore è la contraccezione ormonale, purché usata correttamente: il 50%, infatti, dimentica almeno una pillola nel corso del mese, e il 20% addirittura due, una disattenzione che diminuisce nettamente l’efficacia del farmaco. Da questo punto di vista, il cerotto transdermico e l’anello vaginale sono molto più sicuri perché richiedono, rispettivamente, una sola applicazione alla settimana e al mese. L’assunzione di un buon contraccettivo da parte di lei, inoltre, non esime l’uomo dall’uso costante del profilattico (a meno che non si tratti di una coppia stabile e fedele), per scongiurare il pericolo delle malattie sessualmente trasmesse: e su questo fronte, come vedremo, i dati italiani sono poco confortanti.
E’ vero che i contraccettivi ormonali, oltre ad essere estremamente affidabili, proteggono la salute? Quali ulteriori vantaggi si ottengono con l’assunzione in continuativa, ossia senza l’abituale settimana di sospensione? Quando è maggiormente indicato l’anello vaginale? La spirale costituisce una valida alternativa?
In questa intervista illustriamo:
- gli effetti positivi dei contraccettivi ormonali sulla quantità e la regolarità delle mestruazioni, la dismenorrea, la sindrome premestruale, il rischio di tumori dell’ovaio e dell’endometrio, l’acne, l’ipertricosi, e – nel caso della pillola al drospirenone – anche sul peso corporeo;
- i vantaggi offerti dall’assunzione continua nella cura della cefalea e dell’epilessia a comparsa mestruale (“catameniali”), dei dolori mestruali particolarmente persistenti e dei dolori da endometriosi;
- come il modesto incremento di tumori del collo dell’utero sia dovuto non al contraccettivo ormonale, ma al fatto che la coppia non fa uso del profilattico, esponendo la donna al rischio di contrarre il Papillomavirus, responsabile del 96.6% dei casi di cancro cervicale;
- i dati di vendita dei profilattici in Italia che, dopo l’impennata dei primi anni Novanta dovuti al timore dell’Aids, ora segnano il passo, denotando un’insufficiente assunzione di responsabilità da parte di molti uomini;
- i vantaggi e le controindicazioni dell’anello vaginale, e come la sua applicazione richieda una buona confidenza con i propri genitali;
- come per le donne che abbiano già avuto figli la spirale (o “dispositivo intrauterino”, IUD), soprattutto nella variante al levonorgestrel (un progestinico con caratteristiche emostatiche), rappresenti un’ottima alternativa dal punto di vista della sicurezza contraccettiva (dura cinque anni), della regolarizzazione dei flussi abbondanti (con conseguente riduzione di anemia, astenia e dolore) e della prevenzione di polipi, iperplasie e fibromi dell’utero.

Parole chiave:
Contraccezione ormonale Salute femminile

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