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Contraccezione ormonale: tutti i vantaggi per le donne da 40 a 50 anni

Contraccezione ormonale: tutti i vantaggi per le donne da 40 a 50 anni

26/10/2008

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

A cura di: Roberta Lupi e Valeria Colangelo (Radio Radio)

Sintesi dell'intervista e punti chiave

Concludiamo la nostra analisi sulla contraccezione ormonale focalizzando l’attenzione sulle donne dai 40 ai 50 anni. Anche per loro le soluzioni ottimali sono la pillola, il cerotto transdermico e l’anello vaginale, o – in alternativa – la spirale intrauterina al levonorgestrel, un progestinico di ultima generazione. Questi farmaci garantiscono innanzitutto un’elevata efficacia contraccettiva, quando i metodi naturali hanno più probabilità di fallire a causa dell’irregolarità ovulatoria tipica della premenopausa. Inoltre, a fronte di poche e ben circoscritte controindicazioni, offrono numerosi benefici per la salute, inclusa la riduzione del rischio di alcuni tumori: al punto che si parla di “terapia contraccettiva”. Il cerotto transdermico, infine, presenta alcuni vantaggi legati alla particolare forma di assunzione.
In che modo la contraccezione ormonale è amica della salute? Quali sono le controindicazioni? Quali vantaggi aggiuntivi offre il cerotto? E’ vero che gli ormoni aiutano a combattere il mal di testa?
In questa intervista illustriamo:
- i disturbi attenuati dall’uso di un contraccettivo ormonale: sintomi premenopausali (vampate, tachicardie notturne, disturbi del sonno), sindrome premestruale, irregolarità mestruali (polimenorrea, metrorragia, oligomenorrea), dismenorrea (dolore mestruale), dolore ovulatorio ed endometriosico, fibromi, problemi intestinali;
- come il fumo, in caso di contraccezione ormonale, aumenti soprattutto in questa fascia di età il rischio di malattie cardiovascolari (infarto miocardico, trombosi, ictus, emorragia cerebrale) e di tumori (polmone, mammella, vescica e collo dell’utero);
- le altre principali controindicazioni: epatiti in atto, pregresse tromboflebiti o trombosi, tumori ormonodipendenti (al seno o all’utero), calcolosi da colecisti;
- come la contraccezione ormonale riduca il rischio di tumore dell’ovaio, dell’endometrio e del colon, e non modifichi il rischio di tumore della mammella; il lieve aumento di tumori del collo dell’utero, riportato in alcuni studi, è dovuto non agli ormoni, ma al mancato uso del profilattico, che espone la donna a un maggiore rischio di infezioni da Papillomavirus, responsabile di questa forma tumorale nella quasi totalità dei casi;
- i vantaggi particolari del cerotto transdermico: minor lavoro per il fegato, più elevata efficacia contraccettiva, maggiore praticità, maggiore tollerabilità (non contiene glutine né lattosio);
- come la spirale al levonorgestrel o un contraccettivo ormonale in continua, stabilizzando senza interruzioni le fluttuazioni ormonali, possano attenuare diverse forme di cefalee mestruali (“catameniali”), purché non si tratti di emicrania con aura (nel qual caso l’apporto ormonale è controindicato).

Parole chiave:
Contraccezione ormonale Fumo Salute femminile

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