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Movimento fisico: un alleato globale della nostra salute

Movimento fisico: un alleato globale della nostra salute

17/05/2009

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

A cura di: Roberta Lupi e Valeria Colangelo (Radio Radio)

Sintesi dell'intervista e punti chiave

Con il sopraggiungere dell’estate, molte donne – giovani e meno giovani – tornano in palestra per smaltire i chili di troppo accumulati durante i mesi più freddi, e recuperare il peso forma. In realtà, un po’ di movimento fisico moderato andrebbe fatto con regolarità, tutti i giorni dell’anno e per tutta la vita. E questo per una ragione che gli studi medici più recenti evidenziano con grande chiarezza: lo sport fa bene non solo alla linea, e quindi alla bellezza e all’immagine corporea, ma anche al cervello, al tono dell’umore e al sistema cardiovascolare, riducendo inoltre il rischio di diabete. Oltre che dalla costanza, frutto certamente della passione e del senso di disciplina individuale, questi straordinari effetti dipendono dall’integrazione di due differenti tipi di movimento: quello aerobico e quello anaerobico.
Che cosa succede nel cervello di chi ogni giorno dedica un po’ di tempo alla propria forma fisica? Quali sono i vantaggi dello sport dal punto di vista cardiovascolare? Che differenza c’è fra movimento aerobico e movimento anaerobico? E perché per ottenere i risultati migliori bisogna praticarli entrambi?
In questa intervista illustriamo:
- come i gangli basali del cervello, che coordinano il sistema motorio, ospitino anche i centri della motivazione, dell’abitudine e del sistema di ricompensa, che ci portano a ripetere i comportamenti per noi più gratificanti;
- come, di conseguenza, il movimento non sia un aspetto secondario rispetto all’intelligenza e alle emozioni, ma il fattore biologico capace più di ogni altro di integrarle, esprimerle e potenziarle;
- gli effetti del movimento fisico regolare a livello cognitivo e affettivo, con particolare attenzione al miglioramento della memoria e dell’umore, alla riduzione dell’ansia e al potenziamento dell’azione degli antidepressivi;
- gli ulteriori stimoli, derivanti dagli sport di squadra, per la capacità di sviluppare relazioni interpersonali positive ed elaborare strategie di comportamento complesse in vista di un obiettivo;
- i vantaggi per la salute cardiovascolare: minore incidenza dell’aterosclerosi e dei correlati danni cerebrali, da cui dipendono praticamente tutte le demenze non riconducibili alla sindrome di Alzheimer (ben il 50% del totale);
- come il movimento aerobico (jogging, bicicletta, nuoto di durata, sci di fondo) migliori la capillarizzazione periferica e aumenti il metabolismo basale durante l’attività stessa, mentre il movimento anaerobico (pesi, attrezzi, sport di velocità) potenzia la massa e il tono muscolare, e accelera il metabolismo basale nelle 24 ore;
- la tendenza del metabolismo a rallentare dopo i 40-50 anni, e la conseguente necessità di alternare entrambi i tipi di movimento per contrastare in modo ottimale l’aumento di peso.

Parole chiave:
Cervello / Sistema nervoso centrale Salute femminile Sport e movimento fisico

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