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Papillomavirus, un nemico che si può sconfiggere

Papillomavirus, un nemico che si può sconfiggere

20/04/2008

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

A cura di: Roberta Lupi (Radio Radio)

Sintesi dell'intervista e punti chiave

Il Papillomavirus (HPV) è una grande famiglia di virus a trasmissione sessuale che si sta diffondendo in modo dilagante soprattutto fra i giovani. Include oltre 100 ceppi diversi, alcuni dei quali di particolare interesse per la salute umana: i ceppi 6 e 11, responsabili del 90 per cento delle condilomatosi (o verruche genitali) maschili e femminili, e i ceppi 16 e 18, che provocano il 70 per cento dei carcinomi invasivi del collo dell’utero. Si tratta dunque di virus particolarmente pericolosi soprattutto per le donne. In positivo, è stato recentemente posto in commercio un vaccino efficace proprio contro i ceppi più dannosi. Come si diagnostica l’infezione? Che cosa occorre fare se si viene colpiti? E quali sono le misure preventive più efficaci oltre alla vaccinazione?
In questa intervista illustriamo:
- il meccanismo di trasmissione della malattia;
- il raggio d’azione dei condilomi, che possono colpire anche la bocca, la pelle e l’area perianale;
- come l’uomo portatore del virus presenti spesso un quadro asintomatico, e dunque ancor più insidioso;
- le tecniche diagnostiche per accertare la presenza dell’infezione, e il tipo di ceppo, anche in assenza di danni evidenti, sia nell’uomo (penoscopia e vira-pap) che nella donna (pap-test, vira-pap, colposcopia, biopsia);
- le caratteristiche della “coilocitosi”, segno principale di una condilomatosi che non abbia ancora dato manifestazioni cliniche evidenti, ma stia rapidamente sviluppandosi a livello intracellulare;
- i principali metodi biofisici “distruttivi” per i condilomi (laser terapia, biotermocoagulazione, rimozione chirurgica);
- i ceppi di Papillomavirus contro i quali il nuovo vaccino è efficace;
- il meccanismo di funzionamento del vaccino e le modalità di somministrazione;
- perché il vaccino è assolutamente sicuro;
- i possibili (e innocui) effetti collaterali dovuti agli eccipienti;
- la necessità che l’uomo continui comunque a usare il profilattico, per proteggere se stesso e la donna sia dai ceppi dell’HPV non coperti dal vaccino, sia dalle altre malattie sessualmente trasmesse.

Parole chiave:
Condilomi genitali Malattie sessualmente trasmesse Papillomavirus Vaccino anti HPV

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