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Testosterone: un amico anche delle donne

Testosterone: un amico anche delle donne

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Testosterone: un amico anche delle donne
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20/05/2007

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

A cura di: Angela Pederiva

Sintesi dell'intervista e punti chiave

Il testosterone è un ormone solo maschile? Contrariamente a quanto in genere si pensa, la risposta è “no”. Semmai, è l’ormone del desiderio, della sessualità, dell’energia vitale, dell’assertività, della voglia di vivere e di fare in entrambi i sessi. Il testosterone, infatti, è presente sia negli uomini che nelle donne. Svolge per tutti le medesime funzioni trofiche – ossia nutritive e stimolanti – su cervello, ossa, muscoli, articolazioni, apparato cardiovascolare, sistema metabolico e organi di senso, oltre che naturalmente sull’apparato genitale. Ciò che cambia – e che quindi ne modula gli effetti – sono la quantità di ormone in circolazione nell’organismo (gli uomini ne hanno circa 10 volte tanto) e il tempo di esposizione (nel feto maschio viene prodotto sin dal quarto mese di gravidanza). Un’ulteriore differenza sta nel fatto che, oltre che dal surrene, viene prodotto nell’uomo dai testicoli e, nella donna, dall’ovaio.
In questa intervista illustriamo:
- come viene prodotto il testosterone, e quali sono i suoi effetti sul cervello, sull’organismo in generale e – al momento della pubertà – sui caratteri sessuali secondari;
- le componenti biologiche, psicologiche e relazionali del desiderio sessuale femminile: a livello fisico contano non solo il testosterone e gli estrogeni, ma anche i livelli di prolattina e il regolare funzionamento della tiroide; sul piano psicorelazionale è importante la cosiddetta “motivazione”, ossia la spinta emotiva ad avere un rapporto. A questo contribuiscono, fra l’altro, il benessere psichico personale e la qualità percepita della relazione di coppia;
- le conseguenze dell’ovariectomia bilaterale, e della correlata perdita del 50% del testosterone totale, sul desiderio (alla luce delle complesse interazioni biologiche, psicologiche e relazionali esaminate al punto precedente);
- a quali condizioni la perdita di desiderio può essere definita come un vero e proprio disturbo sessuale;
- il meccanismo di funzionamento del nuovissimo cerotto al testosterone, oggi la cura più efficace del disturbo del desiderio ipoattivo da ovariectomia bilaterale. Il testosterone contenuto nel cerotto è “bioidentico”, ossia perfettamente uguale, dal punto di vista biochimico, a quello prima prodotto dall’ovaio;
- l’opportunità, nei due-tre mesi in cui il testosterone sostitutivo riporta l’organismo al suo equilibrio fisiologico, di affrontare anche gli eventuali problemi di coppia, in modo da ritrovare – al termine del percorso – un’intimità rinnovata da tutti i punti di vista.

Parole chiave:
Desiderio Menopausa iatrogena Terapia ormonale sostitutiva Testosterone

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