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Mastectomia e ovariectomia preventive: il messaggio forte di Angelina Jolie

Mastectomia e ovariectomia preventive: il messaggio forte di Angelina Jolie

02/10/2014

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

A cura di: Elisa Isoardi e Duilio Giammaria

Sintesi del video e punti chiave

Rinunciare volontariamente a uno dei simboli più importanti della femminilità e alla sorgente della fertilità: è quanto ha fatto Angelina Jolie che, a fronte di un altissimo rischio di tumore al seno e all’ovaio per una mutazione del gene BRCA-1, ha deciso di sottoporsi alla mastectomia bilaterale profilattica e all’ovariectomia profilattica. Icona di bellezza e seduttività, Angelina non ha tenuto nascosta la propria scelta ma l’ha rivelata al mondo intero, rendendo entro certi limiti più facile questa drammatica scelta alle tante donne nella sua stessa situazione.
Perché è così importante l’esempio di questa attrice famosa? Come è bene procedere, prima di decidere l’operazione? Che cosa possono fare gli uomini delle donne colpite dal tumore, per stare loro vicino e aiutarle a combattere la malattia?
In questo video, la professoressa Graziottin illustra:
- la differenza fra prevenzione primaria e prevenzione secondaria;
- come solo la prevenzione primaria intercetti il rischio di cancro prima che esso si traduca nella patologia conclamata;
- perché anche un piccolo tumore, scoperto precocemente, può essere pericoloso;
- come le terapie conseguenti a una diagnosi precoce sia molto pesanti in termini di salute e qualità della vita;
- due fattori legati alla familiarità da considerare prima di decidere l’intervento;
- come la scelta di Angelina Jolie sia stata molto coraggiosa, ma anche decisiva per eliminare l’altissimo rischio e salvare la propria vita;
- i due meriti della Jolie verso le altre donne: avere dimostrato che si può restare belle e seducenti anche dopo un intervento così impegnativo; avere sollevato a livello mediatico mondiale un problema altamente specialistico e ancora poco conosciuto;
- come la mutazione dei geni BCRA-1 e BCRA-2 esponga anche gli uomini a un aumentato rischio di cancro alla mammella e alla prostata;
- il diverso impatto del cancro femminile e maschile sulla tenuta della coppia;
- l’importanza di offrire un supporto psicologico non solo alla donna ammalata, ma anche al compagno e ai figli;
- come non ci sia nessuna controindicazione ad avere rapporti sessuali durante le terapie, se lei lo desidera;
- i benefici dell’intimità fisica sul sistema immunitario e sulla funzione sessuale di lei, e sulla capacità della coppia di affrontare la terribile sfida.

Al dibattito hanno partecipato anche:
- Francesca Del Rosso, giornalista e scrittrice;
- Silvia Mari, giornalista e scrittrice;
- Prof. Giuseppe Giannini, Responsabile del Programma “Diagnostica molecolare dei tumori ereditari”, Policlinico Umberto I, Roma;
- Prof. Errico Zupi, Ginecologo, Azienda Ospedaliera Universitaria Senese.

Per gentile concessione di “Unomattina”, Rai Uno

Parole chiave:
Cancro al seno Cancro dell'ovaio Genetica e fattori genetici Geni oncosoppressori - Mutazione BRCA 1/2 Mastectomia profilattica bilaterale Rapporto di coppia Salpingo-ovariectomia profilattica bilaterale

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