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Covid-19: perché gli uomini sono più vulnerabili all’azione del virus

Covid-19: perché gli uomini sono più vulnerabili all’azione del virus

12/11/2020

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

Sintesi del video e punti chiave

I numeri parlano chiaro: a fronte di una vulnerabilità all’infezione sovrapponibile nei due generi, il tasso di mortalità da Covid-19 è triplo fra gli uomini rispetto alle donne. Alla base di questo dato ci sono fattori biologici innati ed elementi di rischio legati agli stili di vita. E’ quindi fondamentale, per una corretta prevenzione, agire almeno sulle variabili che possono essere modificate.
In questo video, la professoressa Graziottin illustra:
- i fattori che, in generale, espongono maggiormente all’attacco del coronavirus: età superiore ai 60 anni, comorbilità importanti (diabete, ipertensione, sovrappeso, malattie polmonari);
- che cosa sono i recettori ACE 1 e 2, e quali eventi fisiopatologici mediano;
- perché i recettori ACE 1 sono vere e proprie “porte” di ingresso per il virus, e perché sono più numerosi negli uomini;
- altri fattori di rischio tendenzialmente più presenti negli uomini: stili di vita poco sani (fumo, alcol, alimentazione non equilibrata, sovrappeso, sedentarietà), minore attenzione alla prevenzione;
- perché la carenza di vitamina D e un basso livello di istruzione accrescono ulteriormente la letalità del virus.

Realizzazione tecnica di Monica Sansone

Parole chiave:
Covid e long Covid Medicina di genere Sistema renina-angiotensina Stili di vita

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