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Vaccino anti HPV: si può fare sempre, anche in corso di infezione

“Gentilissima professoressa, ho letto con interesse i suoi articoli sull'importanza del vaccino contro il papillomavirus. Ma mi è rimasto un dubbio: il vaccino può essere somministrato a una persona che abbia già contratto il virus, o si deve prima attendere che si negativizzi? La ringrazio”.
Roberta V.

Vaccino anti HPV: si può fare sempre, anche in corso di infezione

21/10/2022

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

La risposta in sintesi

Gentile Roberta, la sua domanda è molto importante. E le anticipo subito la mia risposta: no, non è necessario aspettare. Anzi, sarebbe addirittura inutile. E questo per il semplice motivo che l’HPV è un virus a DNA, ossia dotato di un codice genetico fondato sullo stesso “alfabeto” di quello umano. Il virus, quindi, proprio come l’herpes, si insinua nel nostro organismo e non lo abbandona più: magari per anni resta silente, ma poi può riattivarsi, per esempio a causa di un indebolimento del nostro sistema immunitario; e a quel punto potrebbe stimolare in senso proliferativo le cellule dell’organo in cui è annidato, con conseguenze potenzialmente pericolose sul fronte oncologico. E’ dunque di importanza fondamentale vaccinarsi, anche se si è già contratto il virus; e aggiungo che sarebbe meglio farlo in ogni caso, se si è sessualmente attivi e non si vive all’interno di una relazione strettamente monogama.
In questo video illustro inoltre:
- il principio di funzionamento del vaccino anti HPV;
- da quanti ceppi protegge direttamente, e indirettamente, l’attuale vaccino nonavalente;
- quali sono i ceppi più aggressivi sotto il profilo oncogeno;
- quali provocano invece i condilomi genitali, formazioni benigne ma estremamente fastidiose e difficili da curare;
- come la vaccinazione in corso di infezione protegga completamente dal rischio di contrarre altri ceppi e riduca in misura significativa il rischio di lesioni proliferative;
- come il cancro indotto dal virus possa colpire non solo il collo dell’utero, come comunemente si pensa, ma anche qualsiasi distretto del corpo interessato da pratiche sessuali non protette;
- la conseguente importanza di utilizzare il profilattico in ogni tipo di rapporto sin dall’inizio del rapporto, anche se sembra che questo riduca la naturalezza dell’atto intimo.

Realizzazione tecnica di Monica Sansone

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