Sintesi dell'intervista e punti chiave
Nella terza e ultima parte di questa intervista, la professoressa Graziottin illustra:
- come l’ospemifene non agisca solo sulla lubrificazione, ma anche sul trofismo complessivo della vagina, migliorando le condizioni della mucosa, della sottomucosa, dei vasi sanguigni e delle fibre nervose;
- come, al tempo stesso, l’ospemifene non attivi i recettori estrogenici della mammella, risultando così assolutamente sicuro sul fronte della prevenzione tumorale;
- come, proprio per questo profilo di innocuità, l’ospemifene sia stato approvato per il trattamento dell’atrofia e della secchezza vaginale anche nelle donne che abbiano avuto un cancro al seno e abbiano completato tutte le terapie, incluse quelle adiuvanti;
- i dati di sorveglianza estremamente rassicuranti raccolti dalla statunitense Food and Drug Administration (FDA) dopo l’immissione del farmaco in commercio;
- come questo farmaco, efficace sulla vagina e sicuro per la mammella, apra davvero una stagione nuova per la donna in menopausa.
Per gentile concessione di Pharmastar TV
- La serie completa
- Atrofia vulvo-vaginale in menopausa: fisiopatologia, sintomi e terapia – Parte 1
- Atrofia vulvo-vaginale in menopausa: fisiopatologia, sintomi e terapia – Parte 2
- Atrofia vulvo-vaginale in menopausa: fisiopatologia, sintomi e terapia – Parte 3
Parole chiave:
Atrofia vulvovaginale
Menopausa e premenopausa
Ospemifene
Secchezza vaginale