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Se la stanchezza diventa patologica

Se la stanchezza diventa patologica

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Se la stanchezza diventa patologica
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18/02/2007

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

A cura di: Angela Pederiva

Sintesi dell'intervista e punti chiave

Tornare dalle vacanze più stanchi di quando si è partiti. Sembra un paradosso, ma è un’esperienza molto comune. Basta, a spiegarla, lo stress determinato dal ritorno ai ritmi normali della vita quotidiana, fatta di lavoro, levatacce, code in macchina e orari sempre “tirati”? Di solito sì: in vacanza assaporiamo meglio tanti aspetti della vita – i rapporti umani, la bellezza della natura, il cibo preparato con cura, il riposo – mentre al rientro tutto torna come prima, e ripiombiamo nel grigiore. Ma anche la stanchezza ha diverse gradazioni e diverse cause, che è bene distinguere, perché alcune possono costituire un segnale d’allarme per la nostra salute. In questa intervista vediamo:
- la differenza fra la stanchezza “amica”, che ci prende dopo una giornata intensa ma soddisfacente, e la stanchezza “nemica”, la vera e propria astenia, che ci dice che l’organismo è in riserva e può essere sintomo di depressione o di una malattia;
- i sintomi principali della stanchezza patologica: la fatica a compiere anche le azioni più banali, l’irritabilità per un nonnulla, l’umore nero, la perdita di lucidità e il conseguente aumento di errori e distrazioni;
- alcuni consigli pratici: il primo passo è guardare dentro se stessi per capire se si tratti di un fenomeno passeggero, già sperimentato in passato, oppure di un malessere mai provato, intenso e persistente. In questo secondo caso è bene consultare subito il medico, che con una diagnosi differenziale potrà stabilire le cause del problema e proporre le cure più opportune. Per riacquistare non solo le energie perdute, ma anche e soprattutto la gioia di vivere e la fiducia nel futuro.

Parole chiave:
Astenia e affaticabilità Vacanze

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