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HIV: l'infezione dimenticata

27/12/2017

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

“Cara professoressa, parlando con la mia nipotina di 14 anni di malattie pericolose, evitabili con comportamenti corretti, ho citato l’Hiv e l’Aids. Vedendo l’espressione dei suoi occhi le ho chiesto: «Laura, ma non ne hai mai sentito parlare?». «No zia, mai!». Ho fatto una rapida indagine tra figli di amici e la risposta è stata quasi unanime: ignoranza totale! Non trova che questo silenzio sia pericoloso? Potrebbe riparlarne almeno lei? Grazie davvero!”.
Maria Teresa C. (Viterbo)
Gentile signora, grazie per l’opportunità di riparlare di un’infezione e di una malattia di cui da anni si parla troppo poco, specialmente con i più giovani. Le conseguenze sono drammatiche e ben evidenti, se si analizzano gli ultimi dati pubblicati dal nostro Istituto Superiore di Sanità (ISS): in Italia ci sono 4.000 nuovi sieropositivi l’anno, di cui ben l’85,5% ha contratto la malattia da rapporti sessuali. La prevalenza è di 4,3 casi per 100.000 italiani residenti, e di ben 15,4 per 100.000 nella fascia dai 25 ai 29 anni. Ossia quasi 4 volte di più proprio nella fascia giovane, che oggi sembra ignorare i rischi gravi della promiscuità non protetta almeno dal profilattico. Il 76,9% dei sieropositivi italiani sono maschi e 23,1% femmine. La prevalenza dei sieropositivi sale al 18,9 per 100.000 stranieri residenti eterosessuali.
La mancata protezione e la banalizzazione del problema nascono dall’idea che questa malattia oggi è curabile: comunque non sempre, e con un alto prezzo in salute. Va ben ricordato che dal 1982 in Italia ci sono stati 68.000 casi di AIDS, di cui ben 43.000 deceduti: la vasta maggioranza! Non bastasse, negli ultimi anni è quasi raddoppiata la percentuale di donne giovani gravide e sieropositive, di cui il 76.8% ha concepito per caso e quasi la metà ha scoperto di essere sieropositiva in gravidanza. Un dramma nel dramma.
In positivo, mi è molto piaciuta la sua espressione: «Malattie pericolose evitabili con comportamenti corretti». Potrebbe essere il titolo di una piccola brochure o di un video da distribuire nelle scuole. L’ignoranza è il primo fattore di vulnerabilità alle infezioni e alle malattie sessualmente trasmesse. Parliamone subito, e bene, in famiglia e a scuola: la vita non aspetta!

Prevenire e curare – Alcol e droghe aumentano i rischi sessuali

Le sostanze che aumentano l’impulsività e l’eccitazione, e/o riducono la lucidità e il controllo:
- aumentano la vulnerabilità a rapporti penetrativi non desiderati;
- riducono la capacità di imporre l’uso del profilattico;
- aumentano il rischio di violenze di gruppo;
- aumentano il rischio di infezioni sessualmente trasmesse e di gravidanze non desiderate.

Aids / Hiv Alcol Dipendenze, droghe e doping Malattie sessualmente trasmesse Profilattico

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