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Demenza: l’infiammazione e l’insonnia accrescono il rischio

07/11/2021

Systemic inflammation as a moderator between sleep and incident dementia
“Science News” - Segnalazioni e commenti on line su articoli scientifici di particolare interesse
Commento a:
Baril AA, Beiser AS, Redline S, McGrath ER, Aparicio HJJ, Gottlieb DJ, Seshadri S, Pase MP, Himali JJ.
Systemic inflammation as a moderator between sleep and incident dementia
Sleep. 2021 Feb 12;44(2):zsaa164. doi: 10.1093/sleep/zsaa164

Verificare se l’infiammazione medi la correlazione fra qualità del sonno e demenza: è questo l’obiettivo dello studio coordinato da Andrée-Ann Baril ed espressione, fra gli altri, della Boston University School of Medicine, del Brigham and Women's Hospital di Boston, della Harvard Medical School e dello University of Texas Health Sciences Center a San Antonio, Stati Uniti.
Lo studio è stato condotto su 291 partecipanti al Framingham Heart Study Offspring cohort, iniziato nel 1971 (età media 67.5 ± 4.9 anni, 51.6% uomini): questo sotto-gruppo, in particolare, è stato studiato dal 1995 al 2017.
I partecipanti sono stati sottoposti a:
- misurazione della proteina C-reattiva (PCR), un marker di infiammazione sistemica;
- polisonnografia, per valutare la durata e l’efficienza del sonno, il tempo impiegato ad addormentarsi, il numero e la frequenza dei risvegli, la presenza di apnee notturne.
Si sono inoltre creati tre gruppi in base al valore della PCR:
- infiammazione bassa (<1 mg/L);
- infiammazione media (1-3 mg/L);
- infiammazione alta (>3 mg/L).
La rilevazione dei casi di demenza da ogni causa e di Alzheimer è iniziata alla baseline ed è proseguita per 22 anni.
Questi, in sintesi, i risultati:
- lungo il periodo di follow up, sono stati osservati 43 casi di demenza, di cui 33 di Alzheimer;
- i livelli di PCR condizionano i risvegli notturni, predicendo sia la demenza a ogni causa, sia la demenza di Alzheimer;
- nel gruppo caratterizzato da elevati livelli di infiammazione, risvegli notturni più lunghi (HR 2.89; 95% CI, 1.31-6.34) e più frequenti (HR 4.55; 95% CI, 1.19-17.38) correlano con un maggiore rischio di demenza.
L’infiammazione e una bassa qualità del sonno sono dunque fattori che ci devono allertare riguardo al rischio di demenza, e vanno tenuti presenti nelle strategie di prevenzione e cura.
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