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Un forum particolare, tra medicina e cultura

Un forum particolare, tra medicina e cultura
29/05/2023

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

Oggetto di desiderio universale e al contempo Cenerentola della medicina e della ginecologia. Organo visibilissimo, eppure colpito da persistente e singolare cecità diagnostica. Visibile e nascosta, creatura sensibilissima e perciò vittima di aggressioni e mutilazioni millenarie, porta del paradiso o dell’inferno, a seconda del clima religioso e culturale, la vulva costituisce l’organo femminile più evidente e al contempo più gravato di tabù trasversali.
Proprio per la complessità delle stratificazioni culturali, lo studio sistematico, strutturato e rigoroso di quest’organo dai molti volti è rimasto ai margini della cultura medica, con qualche lodevole eccezione. Fra queste, il convegno “Vulva Forum”, organizzato a Napoli il 24 e il 25 maggio dall’efficiente e lungimirante Paola Salzano, una ginecologa che ha avuto l’intuizione, sette anni fa, di riunire i migliori specialisti italiani del settore, ginecologi-ostetrici e dermatologi in primis, con un programma scientifico a cui da copresidente ho contribuito con passione, insieme al collega dermatologo, Pietro Lippa. La soddisfazione per la qualità dell’aggiornamento, lo spessore culturale, l’attenzione alle molteplici problematiche non solo mediche, ma anche sociali, ne hanno fatto un appuntamento di riferimento annuale.
Quali gli argomenti di spicco quest’anno? Innanzitutto la relazione tra scelte alimentari e benessere della donna, con un’attenzione specifica alla salute intima e alla vulnerabilità a disbiosi e patologie infiammatorie vulvovaginali che hanno fattori predisponenti e precipitanti critici radicati (anche) in errori nutrizionali. Basti pensare all’eccesso di zuccheri e alle vulvo-vaginiti da candida, ancora più frequenti nelle donne diabetiche. Ne ha parlato la brillante professoressa Annamaria Colao, nella lettura inaugurale. Molto stimolante l’approfondimento sul concetto di “esposoma”, ossia su quanto le condizioni ambientali, fra cui la scelta dell’abbigliamento, la qualità dell’igiene, le scelte dei detergenti, le preferenze cosmetiche e le mode, ma anche l’abuso di antibiotici, possano accelerare l’invecchiamento dei tessuti vulvari e causare patologie di tipo irritativo e infiammatorio, se inappropriate o francamente errate, o costituire un fattore di benessere e di rallentamento dell’invecchiamento, se ottimali.
Utile sul fronte clinico il concetto di “disbiosi permittente”, ossia di quanto l’alterazione del microbiota vulvare e vaginale, anche legata all’esposoma, possa costituire un fattore di potenziamento dell’aggressività di due virus critici per la salute vulvare e vaginale, il papillomavirus e l’herpes virus, e di quanto la correzione della disbiosi possa costituire un’innovativa linea di prevenzione e di terapia. Non sono mancati gli argomenti spinosi, tra cui i risvolti geopolitici di patologie infettive e immigrazione, le conseguenze delle mutilazioni genitali femminili e il problema delle antibiotico-resistenze, sempre più drammatiche anche sul fronte delle vulvo-vaginiti e delle cistiti recidivanti, spesso in comorbilità.
Accanto agli aggiornamenti sulle patologie oncologiche e dermatologiche, hanno polarizzato l’attenzione alcune nuove tematiche: per esempio, il rapporto tra sport e salute vulvare, che approfondirò con specifica attenzione ai rischi di ciclismo, equitazione e, inattesi, yoga e pilates, quando non si presti attenzione a preesistenti condizioni di ipertono dei muscoli che chiudono in basso il bacino, con conseguenze negative anche sul fronte del dolore ai rapporti, delle vaginiti recidivanti da Candida e delle cistiti che compaiono 24-72 ore dopo il rapporto. O, ancora, l’impatto dell’età digitale e delle influencer sull’immagine corporea (“body image”) e sulle scelte cosmetiche e chirurgiche di ringiovanimento vulvare, con attenzione clinica sia agli aspetti innovativi e rigenerativi efficaci, sia a quelli critici o francamente dannosi, che alcune scelte di moda possono comportare.
Stimolanti le letture magistrali, con gli approfondimenti sulla vulvodinia del rigoroso professor Filippo Murina; sulla riparazione dei danni vulvari da parto, diffusi e drammatici, ben discussa dall’esperto professor Claudio Crescini; sull’identità fluida, accesa nei suoi chiaroscuri dalla rara competenza sul tema del professor Emmanuele Jannini; e sul migliore anti-age per la salute fisica vulvare e la felicità erotica, la crema di testosterone di estrazione vegetale, che ho approfondito personalmente.
Un appuntamento ogni anno vibrante di idee, dove i medici partecipanti possono al contempo aggiornare e raffinare le loro conoscenze cliniche, la capacità diagnostica e terapeutica, ma anche confrontarsi su quanto oggi la società arrivi a condizionare in modo pervasivo, nel bene e nel male, la salute vulvare. Ne riparleremo.

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