Margherita C. (Firenze)
Il grande regista di queste variazioni dell’umore è il cervello viscerale (gut brain). E’ un triumvirato, in realtà, composto da tre grandi protagonisti: l’intestino, il microbiota (l’insieme di triliardi di microrganismi amici che lo abitano) e il sistema nervoso enterico (SNE). Dal punto di vista evolutivo è il nostro primo cervello. Mantiene un ruolo fondamentale nella regolazione dell’umore, delle emozioni, degli affetti e del dolore. Perché ne stiamo comprendendo l’importanza solo da pochi anni? Perché i neuroni, le cellule nervose che costituiscono il sistema nervoso centrale (SNC), il grande cervello, fanno massa, mentre i neuroni del cervello viscerale fanno rete, avvolgendo l’intestino e gli organi correlati: però come numero di cellule nervose la differenza è limitata. Interessante: il 90-95% della serotonina, il neurotrasmettitore che modula il nostro umore, abita proprio nel cervello viscerale.
Chiudo il cerchio: il cibo è un modulatore fondamentale dell’umore, dall’infanzia alla vecchiaia, perché modifica, in positivo o in negativo, la complessa attività del cervello viscerale. Un buon piatto ci rende felici, non solo mentre lo gustiamo, ma anche dopo, se i suoi ingredienti dialogano bene con il microbiota e il cervello viscerale. Non a caso, in una società sempre più depressa, la liturgia del cibo è diventata così importante. Una cena più abbondante, più ricca di zuccheri o grassi, o di alcol, può invece irritare il cervello viscerale e ridurre i livelli di serotonina: per questo può causare anche cattivo umore. Ancor più se nel menu erano presenti alimenti cui la persona è intollerante o allergica: siano essi il glutine o il lattosio, o in cui vi siano sostanze irritanti per l’intestino, come il nichel, nei soggetti predisposti. Alcune piccole strategie possono aiutare (veda il box). Auguri di cuore!
Prevenire e curare – Strategie per ridurre il malumore mattutino dopo cene festose
- Quando il malumore è più accentuato del solito, cercare di capire se si è mangiato un piatto con ingredienti particolari, per evitarlo in futuro
- Fare attività fisica non appena alzati, prima di andare al lavoro: bastano una passeggiata veloce o mezz’ora di tapis-roulant a casa, bevendo acqua e limone a digiuno
- A colazione preferire un thè verde o una tisana; non assumere cibo fino all’ora di pranzo, che comunque dovrebbe essere leggerissimo
- Ridurre la vulnerabilità premestruale con una pillola contraccettiva con ridotta pausa senza ormoni (2 o 4 giorni), o anche senza pausa (per due-tre mesi alla volta)
- Se il problema diventa molto fastidioso, un ginecologo e un gastroenterologo abituati a collaborare possono dare una risposta terapeutica con una marcia in più
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