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Papillomavirus e fumo, gemelli diabolici

Papillomavirus e fumo, gemelli diabolici
21/12/2022

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

«A 43 anni, sangue dall’ano. Due anni fa. La diagnosi mi dà un colpo al cuore: carcinoma squamo-cellulare invasivo da papillomavirus. Radio e chemioterapia, per salvare lo sfintere. L’oncologo mi ha fatto smettere il fumo. Però non mi ha detto che sarei andata in menopausa, perché la radioterapia ammazza le ovaie, e la vagina si sarebbe chiusa. Ora il rapporto è impossibile per il dolore. Cosa faccio?».
Sonia R. (Rovigo)
Intuisco lo sconforto, gentile Sonia, perché lei è giovane e la situazione è complessa. Giusto smettere il fumo. Meglio ancora non cominciare proprio. I cancerogeni contenuti nel fumo potenziano l’azione dei papillomavirus (HPV) oncogeni, ovunque si trovino. Il rischio di carcinoma ano-rettale aumenta di ben 8 volte nelle donne e uomini che fumano e contraggono gli HPV oncogeni. Indispensabile usare sempre il profilattico in ogni tipo di rapporto. Nel rapporto anale, le donne usano invece il profilattico 10 volte meno degli uomini omosessuali, perché lo considerano come contraccettivo di barriera, e non come scudo efficace contro le malattie a trasmissione sessuale.
HPV oncogeni e fumo sono gemelli diabolici anche perché aumentano il rischio di carcinomi della vescica: i cancerogeni del fumo secreti dal rene si accumulano in vescica nelle ore notturne, potenziando l’aggressività degli HPV oncogeni. Questo binomio malefico aumenta inoltre il rischio di carcinomi del collo dell’utero, oltre che della bocca e delle tonsille.
Ottimo allora abolire il fumo dalle nostre vite, usare sempre il profilattico nei rapporti anali (e, a rigore, anche orali) e vaccinarsi contro il papillomavirus, anche a 40 o 50 anni, se si hanno rapporti a rischio.
La menopausa è anticipata da chemioterapia e radioterapia pelvica, che accelerano l’esaurimento dei follicoli ovarici che producono estrogeni e progesterone, e distruggono le cellule di Leydig, che producono il testosterone. Per ridurre o eliminare i sintomi menopausali, recuperare energia e contrastare la chiusura della vagina, è indicata una terapia ormonale sostitutiva sistemica, per bocca o con gel o cerotti, incluso il testosterone in vagina e sulla vulva. Il carcinoma squamo-cellulare è causato dal papillomavirus, non dagli ormoni, che possono essere ben usati dopo questo tipo di tumore.
Il dolore ai rapporti ha una solida base biologica. Va affrontato con una strategia articolata, con specialisti competenti. Il primo passo è ridare elasticità alla mucosa e alle pareti vaginali con una terapia ormonale locale. In parallelo, è opportuno sciogliere le aderenze che chiudono la vagina, per migliorane l’abitabilità, e rilassare i muscoli del pavimento pelvico contratti a causa del dolore e della radioterapia, con fisioterapia e diazepam vaginale, per breve tempo. La contrattura aumenta infatti la componente “biomeccanica” del dolore, perché chiude la porta di entrata in vagina. L’uso di dilatatori medici, da utilizzare a casa, completano il recupero di rapporti soddisfacenti, tanto meglio quanto prima è iniziata la terapia.

Pillole di salute

«Anche gli uomini possono avere le vampate?».
A.V.

Sì, se fanno terapia ormonale con anti-androgeni, dopo chirurgia per cancro alla prostata.

Cancro del colon-retto Dolore ai rapporti / Dispareunia Fumo Menopausa iatrogena Papillomavirus Radioterapia Terapia ormonale sostitutiva

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