Chiara S. (Livorno)
Le ragioni del corpo
- l’occhio rosso e secco, lamentato dal 35 per cento delle donne in menopausa, fino al 70-80 per cento dieci anni e più dall’ultima mestruazione. Questi sintomi sono dovuti a una progressiva riduzione dell’attività delle ghiandole lacrimali, causata dalla carenza estrogenica e androgenica. Questa involuzione anatomica e funzionale colpisce in parallelo anche le altre ghiandole che secernono all’esterno del corpo e per questo sono dette “esocrine”: le ghiandole salivari, vaginali, ma anche intestinali, perché il canale flessibile che va dalla bocca all’ano è “esterno”, anche se si trova dentro al corpo (per inciso, la stitichezza che peggiora con la menopausa e l’invecchiamento è dovuta anche alla ridotta secrezione di liquidi e sostanze digestive da parte delle ghiandole presenti nella parete dell’intestino);
- l'intolleranza alle lenti a contatto: è uno dei primi sintomi di ridotta secrezione lacrimale, insieme all'arrossamento della congiuntiva. Arrossamento prima episodico e poi costante, che tipicamente peggiora nei mesi invernali, con le basse temperature, specie in montagna, ancor più se c'è vento, che asciuga ulteriormente la già scarsa secrezione lacrimale;
- congiuntiviti e cheratiti: sono conseguenti alla scarsa secrezione lacrimale e all’infiammazione della congiuntiva e della cornea. La cheratite causa fastidio per la luce (fotofobia) e, nei casi più gravi, anche un calo visivo. E’ caratteristica la sgradevolissima sensazione di “sabbia negli occhi”.
Box 1. I disturbi oculari più lamentati dalle donne dopo la menopausa
- Sensazione di secchezza agli occhi
- Bruciore
- Sensazione di sabbia negli occhi
- Sensazione di graffi o abrasioni sulla congiuntiva
- Sensazione di stanchezza oculare
- Ridotta acutezza visiva
- Sensazione di pressione
- Sensibilità alla luce (fotofobia)
- Visione fluttuante
- Palpebre gonfie
- Difficoltà di coordinazione motoria degli occhi
E se la causa dell’occhio secco fosse un’altra?
L’occhio secco può infine comparire come effetto collaterale di farmaci, locali o sistemici, di allergie o di chirurgia oculare. La diagnosi differenziale è sempre essenziale per poter proporre una cura appropriata.
La diagnosi di ridotta secrezione lacrimale si fa con:
- l’osservazione al biomicroscopio, la cosiddetta “lampada a fessura”, del tempo di rottura del film secretivo lacrimale;
- la valutazione della ridotta produzione di lacrime, attraverso il “test di Schirmer”;
- altri testi specialistici, a discrezione dell’oculista curante.
Le terapie ormonali sostitutive sistemiche possono aiutare?
In sintesi
- di non sottovalutare il disturbo dell’occhio secco e/o arrossato;
- di fare una diagnosi precoce e corretta, per iniziare tempestivamente un'adeguata terapia ormonale sostitutiva, se la causa è ormonale;
- di integrare la terapia ormonale con le “lacrime artificiali”, che vicariano temporaneamente la ridotta secrezione lacrimale in attesa che gli estrogeni e gli androgeni facciano effetto.
Per un beneficio significativo, sono necessari almeno quattro-sei mesi di terapia ormonale sostitutiva per via generale (compresse per bocca, gel o cerotti transdermici), che va poi continuata per anni, se non compaiono controindicazioni. E’ utile un controllo oculistico dopo tre-quattro mesi, anche per una valutazione della pressione endo-oculare, il cui aumento può essere indotto o peggiorato dai colliri al cortisone, che sono solo sintomatici e aumentano il rischio di glaucoma. Purtroppo questi colliri sono molto usati nelle signore che lamentano occhi secchi e arrossati. E’ invece molto meglio scegliere una terapia ormonale ben fatta, che va alla radice del problema.
Box 2. Il tempo stringe: attente alla finestra di opportunità!
Menopausa e premenopausa Secchezza oculare e altre patologie degli occhi Sindrome di Sjögren Terapia ormonale sostitutiva