Amalia R. (Treviso)
Quali attenzioni avere nell'infanzia?
Nell’infanzia, la carenza di estrogeni rende le mucose genitali vulnerabili alle infezioni da parte di germi invasori – quali l’Escherichia coli, o l’Enterococcus faecalis – di provenienza dall’intestino. E’ indispensabile insegnare alla bimba a pulirsi e lavarsi dall’avanti all’indietro, per evitare di contaminare i genitali con microscopiche quantità di feci che possono tuttavia contenere milioni di germi. Questi possono causare vaginiti e cistiti recidivanti. E’ bene insegnare alla piccola a lavarsi sempre le mani dopo essere andata in bagno.
Come cambia l'igiene intima nell'adolescenza?
Nell’età fertile, e quindi dall’adolescenza fino alla menopausa, le norme igieniche seguono le regole presentate negli articoli precedenti. In caso di secrezioni vaginali, è sempre saggio rivolgersi al medico per una diagnosi accurata. Sono da evitare invece le terapie autogestite con lavande o ovuli, che possono cronicizzare le infezioni o favorire danni secondari (per esempio, infezioni che risalgono le tube causando sterilità). Perdite rosate, rosse, marrone o nerastre, quando compaiano al di fuori del periodo mestruale, indicano sempre una perdita di sangue che va riferita al medico e valutata. Il colore nerastro, che tanto preoccupa le donne, è dovuto all’ossidazione dell’emoglobina contenuta nei globuli rossi, quando la perdita ematica è scarsa e fuoriesce lentamente, consentendo quindi l’ossidazione che dà il colore scuro. Il colloquio con il medico curante, che valuterà l’opportunità di ulteriori esami, è sempre la regola d’oro da seguire in caso di perdite vaginali al di fuori del ciclo, specie se ematiche. In caso di vulnerabilità a vaginiti e vestiboliti vulvari, detergenti intimi a base di aliamidi, sostanze con specifiche proprietà antinfiammatorie naturali, possono completare la terapia medica.
E dopo la menopausa?
Approfondimento – Quali attenzioni avere in gravidanza e in puerperio?
- In puerperio, l’igiene deve essere particolarmente accurata, sia per la presenza delle lochiazioni (le secrezioni vaginali presenti nei primi 40 giorni dopo il parto), sia per gli esiti della episiotomia. Questa incisione, che viene fatta per facilitare l’espulsione del bambino, e la relativa sutura (“episiorrafia”) possono infettarsi se l’igiene non è appropriata. Sono più indicati i detergenti a base di timo, che ha una specifica attività antinfiammatoria e antibatterica, pur rispettando gli ecosistemi genitali normali.
Uno studio italiano, su oltre duemila donne seguite dai ginecologi su tutto il territorio nazionale, ha dimostrato che un’appropriata igiene intima in puerperio, con detergenti a base di timo, può: a) ridurre significativamente il gonfiore, il bruciore, il dolore genitale che molte donne lamentano dopo il parto, specie se hanno avuto un’episiotomia; b) migliorare la secchezza genitale e ridurre il dolore ai rapporti (dispareunia), facilitando così la rinascita del desiderio e il raggiungimento del piacere. A conferma del fatto che una accurata igiene con prodotti specifici aiuta anche l’intimità della coppia!