EN

Ipertensione moderata in gravidanza: i benefici ostetrici e neonatali di una strategia di cura precoce

27/03/2023

Ipertensione moderata in gravidanza: i benefici ostetrici e neonatali di una strategia di cura precoce
“Science News” - Segnalazioni e commenti on line su articoli scientifici di particolare interesse
Commento a:
Tita AT, Szychowski JM, Boggess K et Al; Chronic Hypertension and Pregnancy (CHAP) Trial Consortium
Treatment for mild chronic hypertension during pregnancy
N Engl J Med. 2022 May 12;386(19):1781-1792. doi: 10.1056/NEJMoa2201295. Epub 2022 Apr 2

Valutare efficacia e sicurezza del trattamento dell’ipertensione cronica moderata in gravidanza: è questo l’obiettivo del trial multicentrico, open-label, randomizzato condotto dal Chronic Hypertension and Pregnancy (CHAP) Trial Consortium (Stati Uniti). Allo studio hanno partecipato alcuni fra i più prestigiosi atenei statunitensi, fra cui la Stanford University, la Yale University a New Haven (Connecticut) e la University of California a San Francisco.
Negli Stati Uniti, l’ipertensione si manifesta in più del 2% delle gravidanze. Colpisce soprattutto le donne afro-americane, e correla con un forte aumento:
- del rischio di preeclampsia, distacco della placenta, parto pretermine, basso peso per l’età gestazionale e morte perinatale (da 3 a 5 volte);
- del rischio di morte materna, insufficienza cardiaca, ictus, edema polmonare e danno renale acuto (da 5 a 10 volte).
Quando la donna non sia in stato di gravidanza, le linee guida prevedono il trattamento antipertensivo a partire da una pressione di 140/90 mm Hg.
L’opportunità di trattare il disturbo in gravidanza, invece, è controversa. La terapia riduce infatti il rischio e la frequenza di attacchi di ipertensione severa (≥160/105 mm Hg), ma:
- non sembra migliorare in modo significativo l’outcome materno, fetale e neonatale;
- tende ad aumentare il rischio di insufficiente accrescimento fetale.
Di conseguenza, le raccomandazioni internazionali variano in misura consistente:
- c’è un sostanziale consenso sulla necessità di trattare le donne gravide con ipertensione severa (sia pure con le riserve sopra esposte);
- per le donne gravide con ipertensione moderata (≤160/105 mm Hg) permane invece l’incertezza se sia più opportuno attendere che la pressione salga ancora, oppure avviare subito la terapia, proseguendo eventualmente le cure in corso prima del concepimento.
I ricercatori statunitensi intendono verificare la validità di questa seconda opzione, nell’ipotesi che gli effetti ostetrici collaterali della terapia antipertensiva possano essere dovuti anche al fatto che questa inizia quando i valori di pressione sono ormai troppo elevati e possono avere già compromesso il normale decorso della gestazione.
Il trial si propone quindi di stabilire se una strategia precoce di contenimento dell’ipertensione moderata entro valori di 140/90 mm Hg riduca in misura significativa il rischio di eventi ostetrici avversi, senza per questo compromettere il fisiologico sviluppo del piccolo.
Lo studio è stato condotto, entro la 23a settimana, su 2408 donne in gravidanza singola (afro-americane 48%, ispaniche 20%, bianche non ispaniche 28%, altre etnie 4%), suddivise in due gruppi:
- trattato per ipertensione moderata (trattamento precoce);
- trattato esclusivamente per ipertensione severa (controlli).
Questi gli outcome:
- primari: preeclampsia, parto pretermine, distacco della placenta, morte fetale, morte neonatale;
- secondari: gravi complicanze materne e neonatali.
Il valore di riferimento per l’insufficiente sviluppo fetale era un peso alla nascita inferiore al 10° percentile per età gestazionale.
Ed ecco i risultati della ricerca.
Rispetto ai controlli, il gruppo in trattamento precoce presenza una minore incidenza:
- sia degli outcome primari: 30.2% vs. 37.0% (RR 0.82; 95% CI, 0.74 - 0.92; P<0.001);
- sia di gravi complicanze materne (2.1% vs 2.8%; RR 0.75; 95% CI, 0.45 - 1.26) e neonatali (2.0% vs 2.6%; RR 0.77; 95% CI, 0.45 - 1.30).
Nel gruppo in trattamento precoce si osserva in particolare una minore incidenza di:
- preeclampsia: 24.4% vs 31.1% (RR 0.79; 95% CI, 0.69 - 0.89);
- parto pretermine: 27.5% vs 31.4% (RR 0.87; 95% CI, 0.77 - 0.99).
Infine il lieve incremento, nel gruppo in trattamento precoce, di casi di basso peso alla nascita (11.2% vs 10.4%) non è statisticamente significativo (RR 1.04; 95% CI, 0.82 - 1.31; P = 0.76).
In conclusione
Nelle donne gravide affette da una moderata ipertensione cronica, una strategia di cura anticipata che miri a contenere la pressione entro valori di 140/90 mm Hg:
- migliora gli outcome gestazionali e neonatali rispetto alla terapia posticipata;
- senza per questo aumentare il rischio di insufficiente accrescimento fetale.
Iscriviti alla newsletter

Rimani aggiornato su questo e altri temi di salute e benessere con la nostra newsletter quindicinale

Iscriviti alla newsletter