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Giovani atlete: prevenzione degli infortuni al legamento crociato anteriore

22/07/2018

Giovani atlete: prevenzione degli infortuni al legamento crociato anteriore
"Science News" - Segnalazioni e commenti on line su articoli scientifici di particolare interesse
Commento a:
Petushek EJ, Sugimoto D, Stoolmiller M, Smith G, Myer GD.
Evidence-based best-practice guidelines for preventing anterior cruciate ligament injuries in young female athletes: a systematic review and meta-analysis
Am J Sports Med. 2018 Jul 1:363546518782460. doi: 10.1177/0363546518782460. [Epub ahead of print]

Sviluppare uno strumento di valutazione della qualità e dell’efficacia dei programmi di prevenzione neuromuscolare volti alla riduzione dei rischi a carico del legamento crociato anteriore nelle giovani atlete: è questo l’obiettivo delle linee guida messe a punto dal gruppo di lavoro coordinato dal Dipartimento di Radiologia del College of Human Medicine presso la Michigan State University, USA, e al quale hanno preso parte, fra gli altri, la Harvard Medical School di Boston, la Grand Valley State University di Grand Rapids, Michigan, e l’Università di Cincinnati, Ohio.
In questo sito sosteniamo da sempre l’importanza del movimento fisico per la salute delle adolescenti e delle giovani donne. Questo articolo prende in considerazione un aspetto importante della prevenzione degli incidenti sportivi.
Esistono oggi numerose forme di training neuromuscolare volte a ridurre il rischio di infortuni a carico del legamento crociato. Tuttavia, la loro grande variabilità limita la possibilità di identificare le pratiche migliori per ottimizzare la prevenzione. Il gruppo di studio ha operato effettuando una review sistematica e una meta-analisi della letteratura più recente e aggiornata. Cinque i criteri di ammissibilità dei lavori presi in considerazione:
1) essere trial prospettici controllati;
2) valutare una forma di training neuromuscolare volta a ridurre il rischio di infortuni a carico del legamento crociato anteriore;
3) includere un gruppo di controllo;
4) calcolare l’incidenza degli infortuni nel gruppo di studio e nei controlli;
5) riguardare solo la popolazione femminile.
Questi, in sintesi, i risultati:
- sono stati selezionati 18 studi per un totale di 27.231 partecipanti;
- i training preventivi neuromuscolari hanno mediamente ridotto la prevalenza degli infortuni da 1 su 54 a 1 su 111 (OR 0.51; 95% CI, 0.37-0.69);
- in media il programma di prevenzione dura 24 minuti per sessione, due volte la settimana;
- gli interventi svolti nelle scuole medie e superiori sono mediamente più efficaci (OR 0.38; 95% CI, 0.24-0.60) di quelli esperiti all’università o fra le professioniste (OR 0.65; 95% CI, 0.48-0.89);
- è stata sviluppata una checklist che consente di valutare la potenziale efficacia del programma di prevenzione.
Gli autori, in conclusione, raccomandano che i programmi di prevenzione:
- vengano messi in atto il più precocemente possibile;
- prevedano il rafforzamento delle gambe;
- si concentrino in particolare sulla stabilizzazione dell’atterraggio.
Per la sua semplicità, la checklist può essere utilizzata dai medici di famiglia, dalle giovani atlete, dai loro allenatori e dai loro genitori.
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