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Disturbo disforico premestruale: i criteri diagnostici secondo il DSM-5

10/04/2022

Disturbo disforico premestruale: i criteri diagnostici secondo il DSM-5
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Commento a:
Mishra S, Elliott H, Marwaha R.
Premenstrual dysphoric disorder
In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2022 Jan. 2022

Riepilogare a vantaggio del medico pratico i criteri diagnostici della forma più grave di sindrome premestruale: è questo l’obiettivo del volumetto curato da Sanskriti Mishra e collaboratori, ed espressione del MetroHealth Medical Center di Cleveland (Ohio) e della Campbell University School of Medicine a Lillington (North Carolina), Stati Uniti.
La sindrome premestruale (premenstrual syndrome, PMS) è caratterizzata da un ampio numero di sintomi fisici, emotivi e comportamentali che precedono ciclicamente i giorni della mestruazione. Tali sintomi, da moderati a severi, interessano il 5-8 per cento delle donne in età fertile e possono interferire seriamente con la vita personale, relazionale e professionale, mentre le altre donne accusano normalmente forme di malessere più lievi.
La PMS è nota da molto tempo: nel XVIII secolo si parlava di “malumore mestruale”, nel XIX di “tensione premestruale”; solo a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso si parla di “sindrome premestruale”, proprio per sottolineare il carattere composito e multifattoriale del problema. I criteri diagnostici, a loro volta, sono stati definiti solo in anni recenti. La forma più severa, a lungo indicata come “disturbo disforico della fase luteale tardiva” (late luteal dysphoric disorder, LLDD), viene oggi definita “disturbo disforico premestruale” (premenstrual dysphoric disorder, PMDD): ed è a questa specifica forma della PMS che è dedicato il lavoro dei ricercatori statunitensi.
Attualmente, la PMDD è trattata nel Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 5th Edition (DSM-5), come una patologia a sé stante nella più ampia categoria dei disturbi depressivi. Ecco i criteri diagnostici.
Criterio A – Si osservano almeno 5 dei seguenti 11 sintomi (e almeno 1 fra i primi 4):
- umore marcatamente depresso, senso di disperazione, o pensieri aggressivi verso di sé;
- forte ansia o tensione, sensazione di essere “tirate” o “al limite”;
- forte labilità emotiva;
- persistente e marcata rabbia o irritabilità, con aumento dei conflitti interpersonali;
- scarso interesse per le attività abituali (lavoro, scuola, amici, hobby);
- difficoltà di concentrazione;
- letargia, affaticabilità, carenza di energie;
- incontrollato aumento dell’appetito, spesso con smodato desiderio di alimenti specifici;
- ipersonnia o insonnia;
- sensazione di essere sopraffatte dagli eventi, o fuori controllo;
- altri sintomi fisici, come mastodinia o gonfiore del seno, mal di testa, dolori articolari o muscolari, gonfiore addominale, aumento di peso.
Criterio B – I sintomi interferiscono in modo significativo con il funzionamento sociale, professionale, sessuale, scolastico.
Criterio C – I sintomi sono specificamente legati al ciclo mestruale e non rappresentano una mera esacerbazione di altri disturbi psico-emotivi, come depressione maggiore, disturbo da panico, distimia, disturbi di personalità, benché si possano sovrapporre ai sintomi di queste patologie;
Criterio D – Conferma dei criteri A, B e C per almeno due cicli mestruali consecutivi. Prima di tale verifica la diagnosi può essere formulata solo in via provvisoria.
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