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Disturbo comportamentale in sonno REM e tremore essenziale: correlazioni cliniche

09/06/2019

Disturbo comportamentale in sonno REM e tremore essenziale: correlazioni cliniche
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Commento a:
Salsone M, Arabia G, Manfredini L, Quattrone A, Chiriaco C, Vescio B, Sturniolo M, Morelli M, Nisticò R, Novellino F, Gambardella A, Quattrone A.
REM-sleep behavior disorder in patients with essential tremor: what is its clinical significance?
Front Neurol. 2019 Apr 24;10:315. doi: 10.3389/fneur.2019.00315. eCollection 2019

Valutare le correlazioni cliniche fra il disturbo comportamentale in sonno REM e il tremore essenziale: è questo l’obiettivo dello studio coordinato da Maria Salsone, ed espressione dell’Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e dell’Università “Magna Graecia”, di Catanzaro.
Nel disturbo comportamentale in sonno REM (REM sleep behavior disorder, RBD) si ha la mancanza della fisiologica atonia muscolare e per tale motivo il soggetto presenta un’eccessiva attività motoria, in risposta agli stimoli situazionali del sogno.
Il tremore essenziale (essential tremor, ET) si distingue in due tipi: il tremore cinetico, che si verifica durante un movimento volontario, come portare un bicchiere alla bocca; il tremore posturale, che si registra durante il mantenimento di una posizione contraria alla forza di gravità, come allungare o distendere un braccio.
E’ noto come il RBD sia un importante fattore di rischio per lo sviluppo della demenza e il deterioramento delle funzioni autonomiche nelle persone colpite dal morbo di Parkinson. E’ invece poco chiaro quali siano le sue conseguenze nelle persone affette da tremore essenziale, che è disturbo ben diverso dal Parkinson: il tremore essenziale, infatti, aumenta con l’attività muscolare e, in particolare, nelle situazioni che richiedono destrezza manuale o un coordinamento fine dei movimenti; nel morbo di Parkinson, invece, il tremore si manifesta in situazioni di riposo, ossia quando gli arti sono fermi, quando il paziente è seduto, o quando cammina con le braccia distese lungo il corpo, e tende a diminuire o a scomparire con l’effettuazione di un movimento volontario.
I ricercatori coordinati da Maria Salsone hanno quindi investigato le differenze cliniche, neurofisiologiche, neuropsicologiche e cardiache in 55 pazienti affetti da tremore essenziale con e senza RBD.
Tutti i partecipanti si sono sottoposti:
- a un questionario sul disturbo comportamentale in sonno REM: i casi sospetti sono stati confermati da polisonnografia;
- a una batteria di test su memoria, funzioni esecutive, attenzione, linguaggio e funzioni visuo-spaziali;
- a scintigrafia per verificare l’innervazione autonomica cardiaca.
Questi, in sintesi, i risultati:
- dieci pazienti affetti da tremore essenziale (18%) soffrivano anche di disturbo comportamentale in sonno REM, confermato da polisonnografia (ETRBD+);
- in confronto ai pazienti affetti da ET ma non da RBD (ETRBD-), questi dieci pazienti presentavano punteggi significativamente più bassi nel dominio della memoria immediata e differita (Rey auditory verbal learning test immediate recall e Rey auditory verbal learning test delayed recall), e nel test di fluenza verbale per categorie fonemiche (dire tutte le parole che vengono in mente e che iniziano con una determinata lettera);
- non sono state osservate differenze significative in termini di disfunzioni autonomiche cardiache.
Questo importante studio indica dunque che il disturbo comportamentale in sonno REM predispone al deterioramento cognitivo anche quando è associato a tremore essenziale. Ulteriori studi potranno verificare se l’associazione dei due disturbi possa portare, nel tempo, a una demenza conclamata.
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