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Sintomi della menopausa: una terapia efficace e sicura per il seno

20/01/2017

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

“Mia moglie è in menopausa da due anni, con sintomi molto gravi: insonnia, vampate, tachicardie notturne, sudorazioni, depressione, assenza di desiderio. Il medico le ha consigliato di iniziare la terapia ormonale sostitutiva, ma lei ha paura degli ormoni, perché una sua cara amica è morta di cancro al seno. Ci sono cure alternative, ma ugualmente efficaci?”.
Maurizio A. (Lucca)
Gentile Maurizio, dallo scorso aprile è disponibile anche in Italia una terapia ormonale sicura per la mammella (e per l’utero). Contiene estrogeni coniugati, indispensabili per ridurre i sintomi della menopausa, e il bazedoxifene, che non è un ormone e ha il pregio di proteggere seno e utero dal possibile effetto negativo, ancorché minimo, degli estrogeni.

Qual è la formulazione?

Ogni compressa contiene 0,45 mg di estrogeni coniugati e 20 mg di bazedoxifene. Questo dosaggio è stato studiato in ampi studi randomizzati e ha dimostrato un’ottima efficacia nel ridurre tutti i sintomi menopausali, con un eccellente profilo di sicurezza e tollerabilità.

Perché il bazedoxifene protegge il seno e l'utero?

Perché è un farmaco simile al tamoxifene, che previene il tumore al seno e le eventuali recidive. Entrambi sono “modulatori selettivi del recettore estrogenico” (Selective Estrogen Receptor Modulators, SERM). Ma il bazedoxifene, diversamente dal tamoxifene, oltre alla mammella protegge anche l’endometrio, che è la mucosa interna dell’utero.

Fino a che punto si tratta di una terapia sicura?

Ottima domanda: “terapia sicura” significa che il rischio basale di tumore al seno resta invariato, ossia non aumenta a causa della cura. Ogni donna ha un rischio basale, ossia genetico, del 10 per cento: questo significa che dieci donne su cento avranno in ogni caso un tumore al seno nel corso della loro vita. Il rischio basale aumenta quando la donna ha un seno “denso”, ossia più ricco di cellule; se non ha avuto figli o non li ha allattati; se ha avuto una pubertà precoce e una menopausa tardiva. E aumenta anche se fuma, se beve, se è sovrappeso. Infine, il rischio aumenta, di poco, se la donna fa una terapia ormonale classica: 8 donne su 10.000 (0,08%), curate con terapie ormonali oltre i 5 anni, avranno un tumore al seno. Ecco in che cosa consiste la “sicurezza” della cura di cui stiamo parlando: queste 8 donne su 10.000 non si ammaleranno, se assumono la combinazione con bazedoxifene.

Per chi è indicata questa terapia?

Per le donne in menopausa da almeno 12 mesi (quindi per sua moglie va benissimo); che hanno sintomi (vampate di calore, sudorazioni notturne, insonnia, secchezza vaginale, disturbi sessuali) e segni (osteopenia/osteoporosi) da carenza estrogenica; e che hanno l’utero.

E per le donne senza utero?

Dopo isterectomia per fibromi, emorragie o prolasso, l’uso dei soli estrogeni per curare i sintomi menopausali riduce significativamente anche il rischio di tumori al seno. Donne americane isterectomizzate che hanno assunto estrogeni coniugati per oltre 5 anni, e sono state poi seguite per altri 12 anni (follow up), hanno mostrato una riduzione del cancro al seno del 23% (dati dello studio Women’s Health Initiative, WHI).

In sintesi

Come vede, oggi esistono soluzioni di cura efficaci sui sintomi della menopausa e sicure per la salute del seno. Dica a sua moglie di rivolgersi senza indugio al suo ginecologo di fiducia: ogni terapia ormonale va comunque effettuata sotto controllo medico. La donna in menopausa ha davanti a sé molti anni di vita, ed è giusto che cerchi di viverli in salute e serenità!

Bazedoxifene Cancro al seno Cancro dell'endometrio Estrogeni Menopausa e premenopausa Sicurezza Terapia ormonale sostitutiva

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