Marina S. (Genova)
“Mio marito è stressato dal lavoro, che gli dà molti problemi. Ha cominciato ad avere problemi di erezione, dice che il sesso non gli interessa più. Ho 53 anni, in menopausa da tre, sto facendo una cura ormonale che mi fa stare benissimo anche da quel punto di vista lì. Mi sembra una beffa che adesso che sto così bene lui non abbia più voglia! Come posso risvegliarlo?”.
Lorella S. (Roma)
Gli aiuti per lei
A livello genitale, la carenza di ormoni sessuali causa sia secchezza vaginale e dolore all’inizio della penetrazione, sia ridotta eccitazione e congestione dei corpi cavernosi, da cui dipendono piacere e orgasmo. Il dolore e la perdita del piacere frenano ulteriormente il desiderio e la stessa motivazione all’intimità erotica. In positivo, una terapia ormonale sostitutiva su misura può ridare le ali al desiderio e al gusto di far l’amore con slancio e con gioia (Box 2). Va sempre unita a stili di vita sani (Box 3) per ottimizzare la salute generale e sessuale, e la soddisfazione di sentirsi pienamente vivi, anche avanti con gli anni. Per un super progetto di longevità in salute!
Box 1. Menopausa e crisi della sessualità
- l’identità sessuale, ossia la percezione soddisfatta di essere e sentirsi donna. L’identità sessuale va in crisi per l’aumento di peso, per l’alterazione della forma del corpo, con aumento del grasso addominale e del punto vita, per l’aumento delle rughe, l’assottigliarsi dei capelli, la perdita del “profumo di donna”, espressione di ottimi livelli di ormoni sessuali, per la postura ingobbita: dieta e attività fisica, oltre alla terapia ormonale sostitutiva, sono essenziali;
- la funzione sessuale: per la riduzione o la perdita del desiderio, che colpisce il 48-65% delle donne, a seconda degli studi; per la secchezza vaginale, il dolore alla penetrazione, l’impoverimento dell’intensità dell’orgasmo, fino alla sua scomparsa;
- la relazione sessuale: che si appanna e si perde, se non si curano in parallelo sia i problemi di lei, sia i problemi di lui.
Box 2. Terapia ormonale sostitutiva “su misura”
- estrogeni, per bocca, per via transdermica (in cerotto o gel) e/o per via vaginale;
- progesterone, o progestinici, necessari se la donna ha ancora l’utero, per proteggere l’endometrio, la mucosa interna dell’utero stesso;
- testosterone, almeno per via locale, sui genitali esterni e in vagina: è un ottimo “pompiere”, perché riduce l’infiammazione, ossia l’incendio biochimico genitale che peggiora dopo la menopausa, e un eccellente “ricostruttore” di tutti i tessuti genitali;
- deidroepiandrosterone (DHEA), per bocca, formidabile rienergizzante anti-age per cervello, muscoli, ossa e genitali;
- prasterone (DHEA sintetico), approvato dalla Food and Drug Administration (FDA), il severo organo di controllo statunitense per farmaci e alimenti, senza “black box”, ossia senza segnali di rischio specifico e senza limiti di tempo nell’uso. Perfetto a livello vaginale, in forma di ovuli, per curare i sintomi genitali, sessuali e urinari tipici della sindrome genitourinaria della menopausa (Genito-urinary Syndrome of the Menopause, GSM), anche molti anni dopo la menopausa. Può prescriverlo anche il medico di famiglia;
- ospemifene: non è un ormone, ma protegge il seno (è un cugino del tamoxifen, usato per la prevenzione la cura dei tumori al seno) mentre stimola i recettori estrogenici vaginali, migliorando la salute genitale e la lubrificazione. E’ indicato nelle donne in post-menopausa che abbiano avuto un tumore alla mammella e completato le terapie adiuvanti, o che comunque preferiscano non usare ormoni.
La terapia laser, per migliorare secchezza e lubrificazione è una seconda scelta, nelle donne che non vogliono o non possono usare ormoni, né generali, né locali. In ogni caso va sempre valutato in tono del muscolo elevatore dell’ano, che circonda la vagina. Se contratto, restringe l’entrata vaginale e causa dolore, indipendentemente dai fattori ormonali. Una fisioterapia per rilassarlo è in tal caso essenziale.
Gli aiuti per lui
Lo specialista uro-andrologo è poi essenziale per la valutazione di altri fattori biologici di frenata della risposta sessuale e per valutare l’indicazione a farmaci sia per migliorare l’erezione (inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5, di cui il capostipite è stato il sildenafil, Viagra, seguito poi da avanafil, tadalafil e vardenafil), sia per migliorare l’eiaculazione precoce, come la dapoxetina cloridrato, per bocca, con assunzione quotidiana, o lo spray locale, a base di prilocaina e lidocaina, da usare sul glande al bisogno, dieci-venti minuti prima del rapporto. Molto utile perché efficace, sicuro, discreto e facile da usare, giusto quando serve.
Accanto ai fattori biologici, è sempre indispensabile una riflessione condivisa e costruttiva sui fattori psichici che hanno appesantito la relazione, per ridare freschezza e smalto anche all’amore.
Box 3. Attività fisica, amica della sessualità fino a cent’anni, per lui e per lei
- migliora l’umore, primo amico del desiderio, e scarica in modo sano le emozioni, come la rabbia, la collera, la paura e l’ansia, che altrimenti lo frenano fino a bloccarlo, soprattutto nella donna;
- riduce la neuroinfiammazione a livello del sistema nervoso centrale, periferico e viscerale, con un netto aumento del senso di benessere, dell’energia vitale e sessuale, e della salute delle fibre nervose da cui dipende poi l’ottima risposta fisica vascolare, primo fattore di erezione e lubrificazione, e di orgasmo intenso;
- riduce l’adrenalina, ormone dell’allarme, che provoca vasocostrizione: nell’uomo causa difficoltà a mantenere l’erezione, nella donna riduce l’eccitazione vascolare sia generale (tipica della donna “calda”), sia genitale, causando secchezza vaginale e ridotta congestione vulvare, con difficoltà di orgasmo. Studi clinici hanno dimostrato che venti minuti di jogging migliorano significativamente la lubrificazione della donna;
- abbassa il colesterolo, che altrimenti restringe le arterie riducendo la qualità dell’erezione nell’uomo e della lubrificazione nella donna.
L’attività fisica quotidiana aiuta mantenere corpo e mente sotto il controllo del “comandante dei tempi di pace”, il sistema parasimpatico, amico della salute e custode della sessualità, e a tenere pronto solo per le emergenze il “comandante dei tempi di guerra”, il sistema simpatico, che blocca invece la sessualità se cronicamente attivato, come succede negli uomini troppo stressati da lavoro. Tutto funziona al meglio se l’attività fisica si accompagna a scelte alimentari adeguate, a peso corporeo normale, pochissimo alcol, zero fumo e droghe, e a sonno adeguato, per quantità (sette-otto ore per notte) e qualità.
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