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Malattie a trasmissione sessuale: ecco come si contraggono

Malattie a trasmissione sessuale: ecco come si contraggono
05/01/2022

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

“Abbiamo avuto una discussione tra amici su come si prendono le malattie a trasmissione sessuale. Se uno guarda la parola, dovrebbe essere col rapporto avuto senza profilattico, giusto? Se si prendono in altri modi, quali sono? E come proteggersi? Anche voi medici siete poco chiari su queste cose…”.
Alberta C. (Monza)
Gentile Alberta, purtroppo è vero che noi medici a volte siamo poco chiari, o perché parliamo “medichese”, o perché diamo per acquisiti concetti e principi che non sono affatto familiari alla maggior parte della popolazione. In più c’è l’effetto distorsione dovuto alle molte fake che circolano sui social grazie al dottor Google. Rispondo quindi volentieri alla sua puntuale domanda.
Innanzitutto, l’espressione “malattie a trasmissione sessuale” (MTS) indica la via più frequente con cui l’infezione viene trasmessa, attraverso liquidi organici infetti: sperma, secrezioni vaginali, saliva, o per il contatto tra mucose e cute infette negli organi genitali, a livello dell’ano e della bocca. Questa, tuttavia, non è l’unica via di trasmissione.
Le MTS sono più di trenta. Possono essere causate da batteri, fra cui le più frequenti sono l’infezione da clamidia, la gonorrea e la sifilide; da virus, tra cui l’herpes genitale, i papillomavirus, il virus dell’epatite B e C, e l’HIV (Human Immunodeficiency Virus), che causa l’AIDS; da protozoi, come l’infezione da trichomonas; da parassiti, tra cui la scabbia.
Ecco il punto. Poiché la principale via di infezione è il rapporto sessuale, il profilattico usato fin dall’inizio del rapporto, prima di ogni contatto sessuale, resta la migliore protezione, ancorché non assoluta. Importante: a rigore il profilattico andrebbe usato anche nei rapporti anali e orali. Le donne tendono invece a richiederlo solo nel rapporto vaginale, perché lo intendono come contraccettivo e non come protezione dalle malattie. Non lo esigono nel rapporto anale, e questo spiega perché sono otto volte più vulnerabili degli omosessuali alle MTS per via anale. Gli uomini lo rifiutano nel rapporto orale, perché “toglie sensibilità”. Il risultato è che l’autoprotezione è minima e la diffusione delle MTS inquietante, data la crescente promiscuità.
Le vie non sessuali di trasmissione sono diverse, a seconda del germe in causa. Il sangue può trasmettere l’HIV, i due virus dell’epatite e la sifilide, se c’è un contatto con ferite aperte e sanguinanti (anche le gengive), se ci si scambiano le siringhe, in caso di uso di droghe per via iniettiva, come l’eroina, ma anche in caso di tatuaggi o piercing in situazioni igieniche non controllate e rigorose.
La trasmissione “verticale”, da madre a figlio, è possibile se una donna in gravidanza ha un’infezione attiva in corso. I germi più pericolosi sono l’HIV, il virus dell’epatite B, ma anche i batteri che causano sifilide, gonorrea e clamidia, perché possono trasmettere l’infezione al piccolo durante la gravidanza stessa, o durante il parto e l’allattamento. Anche per questo è indispensabile fare gli esami pre-concezionali prima della gravidanza stessa, come ben dice il termine, e non a gravidanza iniziata, anche perché alcune infezioni potrebbero essere ancora in fase asintomatica al momento del concepimento, ma già ben diagnosticabili prima, con gli opportuni test. Eppure meno del 50% delle donne italiane li fa! Grazie quindi per l’opportunità di una precisazione necessaria. Un cordiale saluto.

Prevenire e curare - Azioni sicure

Le malattie a trasmissione sessuale non si contraggono:
- con i colpi di tosse o gli starnuti;
- stando in ufficio, sui mezzi pubblici, o tramite i normali contatti sociali;
- usando la toilette;
- attraverso gli animali domestici o le zanzare.

Aids / Hiv Clamidia Epatite B e C Esami preconcezionali Gonorrea Gravidanza Herpes virus Malattie sessualmente trasmesse Papillomavirus Profilattico Rapporti sessuali Scabbia Sifilide Tricomoniasi

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