EN

La mappa dei rapporti a rischio

13/06/2007

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

A volte il romanticismo non basta: dietro un rapporto sessuale o un semplice bacio si nasconde l'insidia di un virus. Qui vi insegniamo a difendervi. Usando tutte le armi. Compreso il buonsenso.
“Cara Professoressa, siamo due amiche di 16 e 17 anni. Abbiamo molti dubbi sulle malattie sessualmente trasmesse: a parte aver capito che bisognerebbe usare sempre il profilattico, sappiamo molto poco. Abbiamo provato a chiedere ai nostri insegnati a scuola, ma le risposte sono state imbarazzate. A casa non abbiamo il coraggio di chiedere noi. Ci può spiegare lei: i rapporti orali sono sicuri? Oppure c’è qualche rischio di contrarre malattie anche lì? E con le mani? Grazie se ci aiuta a saperne un po’ di più...”.
Isabella e Paola (Roma)
Vi rispondo volentieri, gentili lettrici, perché il vostro dubbio è frequente in moltissimi altri giovani (... e meno giovani). Avete ragione: si parla molto di rapporti sessuali "a rischio", nel senso di poter contrarre una malattia sessualmente trasmessa (MST). Raramente, tuttavia, si entra nel merito delle differenze di rischio che i diversi comportamenti sessuali possono implicare per sé e per gli altri.
Ecco un piccolo vademecum, in vista dell’estate, per essere più capaci di autoprotezione. Non per far aumentare l'ansia e la paura, ma per imparare a proteggerci in modo più efficace. E’ infatti necessario ricordare che ogni autunno, in Italia, c’è un picco di malattie sessualmente trasmesse: l’onda d’urto arriva verso fine agosto e si protrae fino alle soglie dell’inverno. Perché questo? Perché le infezioni sono spesso multiple (un partner infettivo spesso è portatore di o affetto da malattie diverse!) e hanno diversi tempi di incubazione. Questo significa che malattie diverse, magari contratte da una stessa persona, possono dar segno di sé a distanza di settimane o mesi l’una dall’altra! Ecco perché l’attenzione alla propria salute e al senso di responsabilità, verso se stessi e verso gli altri, non devono mai venir meno!

Quali rischi ci sono nel bacio?

Oltre a poter provocare – per inesperienza e eccessivo ardore – abrasioni fisiche, che possono infiammarsi, i baci ardenti possono facilitare la trasmissione di alcune malattie. Tra le più frequenti, l'epatite B (malattia cui non si pensa mai!); l'infezione da Herpes simplex; e i condilomi acuminati orali (verruche veneree) causati da Papillomavirus di tipo 6 e 11 (ora prevenibili con l’apposito vaccino, se il virus non è stato ancora contratto).
In caso di rapporti orali, aumenta la probabilità di contrarre la faringite non gonococcica (da chlamydia e altri germi); la gonorrea orale (una volta chiamata volgarmente "scolo", per le secrezioni giallo purulente che escono dall'uretra maschile e/o dai genitali femminili); e perfino la sifilide, ora ricomparsa quando credevamo di averla completamente debellata grazie alla penicillina. Quindi attenzione: il rapporto orale con partner sconosciuti non è affatto sicuro. Nel dubbio, astenersi. Oppure proteggersi con un profilattico anche in questa forma di intimità.

E quali rischi ci sono in un rapporto normale?

Nel rapporti vaginali (coito), le mucose vaginali e cervicali (ossia del collo dell'utero) sono molto recettive alle infezioni trasmesse per via sessuale. L'efficienza della trasmissione, ossia il rischio di contrarre una malattia sessualmente trasmessa, è del 20-30 per cento per singolo rapporto, per l'uomo, se è la donna ad essere infetta. E del 60-80 per cento, per singolo rapporto, per la donna, se è l'uomo ad essere contagioso! Questa grande differenza è dovuta al prolungato persistere del liquido seminale eventualmente infetto in vagina. Quindi, donne e ragazze, attente!!! Con il rapporto non protetto da profilattico, se il partner è infetto o portatore di MST, possiamo contrarre: la gardnerella, forse la più comune (e banale, per fortuna) MTS, se non fosse per il fastidioso odore di pesce avariato che provoca, oltre all'irritazione dell'entrata vaginale fino ad una vera e propria vestibolite vulvare; la candida, albicans e non albicans, un fungo oggi in crescita vertiginosa, che provoca secrezioni bianche, tipo ricotta: fungo temibile per la tendenza a cronicizzare; il trichomonas, che provoca secrezioni verdastre; la chlamydia, il mycoplasma, spesso asintomatici, ma che possono dare sterilità per lesione delle tube; il gonococco, che dà secrezioni giallastre; l'herpes simplex genitalis (tipo 2), responsabile di dolorose vescichette a grappolo; i papillomavirus (che provocano le verruche veneree, e i carcinomi del collo dell’utero, se sono di tipo oncogeno); ma anche la sifilide, che sta rientrando alla grande, come dicevo poc’anzi; e, ovviamente, l'AIDS, la sindrome da immunodeficienza acquisita.

Ci sono altri tipi di rapporti a rischio?

Sì, i rapporti anali. Possono provocare un'infiammazione della zona anale ("proctite") che può infettarsi con germi locali, con bruciore e dolore, soprattutto poi alla defecazione; o con germi specifici da MTS, quali chlamydia, gonococco, candida, trichomonas, ma anche epatite, HIV, herpes simplex, sifilide, come nel rapporto vaginale. Di particolare importanza è una possibilità cui purtroppo si pensa di rado: in caso di infezione da papillomavirus sul collo dell'utero o sui genitali esterni (vulva), va ricordato che in caso di rapporti anali è molto probabile che sia infettata anche la mucosa interna dell'ano. Quindi: pensarci e, nel caso, segnalarlo al proprio medico. Il quale, spesso, per pudore o tabù personali, non indaga su questo delicato aspetto.

Il petting, almeno, è sicuro?

Nemmeno quello, del tutto. Perché se il partner non è proprio un campione di igiene, è possibile contrarre alcune malattie banali ma fastidiose, che appartengono (anche) al gruppo delle MTS: la pediculosi del pube (o "piattola", un pidocchio con una particolare vocazione a colonizzare la regione dei peli pubici), frequentissima nei giovani tra i 15 e i 35 anni. I sintomi sono prurito, arrossamento cutaneo (eritema), irritazione e infiammazione. La scabbia, causata da un acaro che si scava cunicoli nello strato corneo cutaneo, provocando un'infezione che genera molto prurito, soprattutto alle mani e ai polsi. E le infezioni da funghi, responsabili delle micosi cutanee, spesso in forma di macchie bianche o rosa-rossastre, nonché le infezioni da papillomavirus cutanei (tipo 6 e 11, soprattutto), che causano le verruche cutanee. Diagnosi facile, perché tutte queste infiammazioni sono visibili e diagnosticabili a occhio nudo, con il semplice esame clinico: purché ci si pensi!

Approfondimento – Quali sono i fattori di rischio più frequenti per le malattie sessualmente trasmesse (MST)?

I principali fattori di rischio per le MST sono:
- avere comportamenti, sessuali e non, che ci espongono al rischio di MST: per esempio, alcool e droghe abbassano la soglia di “autoprotezione”, aumentando il rischio di contrarre MTS;
- il numero di partner; il tasso di acquisizione di nuovi partner (più è elevato e maggiore è il rischio); l'avere partner casuali;
- preferenze e pratiche sessuali a rischio.
I comportamenti igienico-sanitari a rischio includono:
- il mancato uso dei contraccettivi di barriera (profilattico in testa);
- la consultazione tardiva per la diagnosi e il trattamento di una MST;
- la mancata comunicazione al partner (fondamentale!);
- la mancata adesione ad una terapia già prescritta dal medico;
- e, attenzione, le lavande vaginali, autogestite, per togliere i sintomi di vaginite senza aver fatto prima una diagnosi medica precisa.

Malattie sessualmente trasmesse Rapporti sessuali

Iscriviti alla newsletter

Rimani aggiornato su questo e altri temi di salute e benessere con la nostra newsletter quindicinale

Iscriviti alla newsletter