Antonietta C. (Napoli)
Perché faccio questo esempio? L’infiammazione rivela la guerra e l’incendio che il nostro esercito di difesa, il sistema immunitario, scatena quando riceve un’aggressione, per eliminare il nemico. E’ un microscopico incendio che interessa cellule e tessuti colpiti da danni diversi. E’ un alleata della salute, quando è di breve durata. Diventa distruttiva, come tutte le guerre di lunga durata, se le cause che l’hanno scatenata non vengono rimosse, come nel suo caso. Il diabete, con l’eccesso di zuccheri nel sangue che lo caratterizza, è un tremendo detonatore di infiammazione, tanto maggiore quanto più alta è la glicemia: è come buttare benzina sul fuoco. Sovrappeso e obesità sono due altre cause di incendio biologico, perché ogni cellula adiposa, che costituisce il tessuto grasso, produce moltissime sostanze infiammatorie, proiettili e bombe che incendiano i tessuti a distanza, utero e ovaie incluse: questo altera sia l’ovulazione, sia l’annidamento dell’embrione in utero e la buona continuazione della gravidanza, perché quel micro-incendio si estende poi alla placenta e al feto.
Come ridurre l’infiammazione? Impegnandosi con costanza, in prima persona, per ridurre il sovrappeso e abbassare i livelli di glicemia, sapendo che dovrà introdurre 7.700 calorie in meno per ogni chilo da perdere. Bisogna eliminare tutti gli alimenti e le bevande con zuccheri (glucosio e saccarosio), inclusi gli alcolici, e ridurre i carboidrati e le porzioni. Fondamentale è l’attività fisica, cominciando da una camminata mattutina (45 minuti vanno benissimo) per migliorare l’utilizzo degli zuccheri da parte dei muscoli e abbassare la glicemia e l’infiammazione. Già ridurre il peso del 10% migliora l’ovulazione: si impegni con costanza e disciplina per ridurre l’infiammazione, e la probabilità di gravidanza aumenterà. Alimentazione corretta e camminata quotidiana andranno poi mantenute in gravidanza e per tutta la vita. Auguri!
Pillole di salute
Davide S.
Per la diversa efficienza del nostro esercito, il sistema immunitario, fortemente modulato da fattori sia genetici, sia “epigenetici”, ossia legati al nostro comportamento. Questi ultimi causano “disbiosi permittenti”, ossia alterazioni del microbioma che consentono l’espressione aggressiva di germi o virus altrimenti tenuti dormienti dai microrganismi amici.
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