Mamma molto preoccupata (Firenze)
La salute dell’intestino è un altro fattore con risvolti familiari. La vulnerabilità alla sindrome dell’intestino irritabile, che una volta chiamavamo “colite”, lede la capacità della parete intestinale di essere una frontiera selettiva e aumenta la probabilità di passaggio dell’E. coli dall’intestino alla vescica per via sanguigna. Questa vulnerabilità aumenta quando ci sia una predisposizione a intolleranze alimentari, anche al lattosio o al glutine.
Ugualmente dannosa è la stitichezza, che può avere cofattori familiari, anche di tipo acquisito, quali gli stili alimentari e l’abitudine o meno ad avere una buona idratazione quotidiana. Nelle donne, un’eccessiva contrazione dei muscoli del pavimento pelvico (ipertono), che può avere un base genetica, aggravata da un temperamento ansioso e/o da un’educazione di tipo restrittivo, predispone alle infezioni vescicali. L’ipertono è responsabile della componente biomeccanica delle cistiti che compaiono dopo il rapporto: il rilassamento del muscolo elevatore, con opportuna fisioterapia, è un altro aiuto prezioso.
Non ultimo, avere predisposizione al diabete può triplicare sia le cistiti, sia le vaginiti, da E. coli e da candida, ancor più se l’alimentazione è ricca di zuccheri. E’ quindi essenziale diagnosticare i fattori genetici presenti nella singola persona, in questo caso sua figlia, così da dare indicazioni efficaci e utili a ridurre la vulnerabilità alle cistiti. Un caro saluto.
Prevenire e curare - Probiotici e prebiotici: quanto posso aiutare a prevenire le cistiti?
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