Valeria disperata
Questo predispone a: 1) blocco riflesso della lubrificazione, a causa del fastidio e del dolore; 2) conseguenti microabrasioni della mucosa dell’entrata vaginale («mi sembra di avere tanti taglietti lì») che mettono i nostri soldati di difesa (mastociti) a contatto con il microbiota vaginale e, in particolare, con la Candida normalmente presente ma più aggressiva dopo cure antibiotiche; 3. questo facilita una risposta immuno-allergica agli antigeni della Candida, facendo proliferare le fibre del dolore, mantenendo e peggiorando il bruciore all’entrata vaginale, il dolore ai rapporti e, di conseguenza, aumentando la contrazione del muscolo fino a rendere la penetrazione dolorosissima o impossibile.
Se si tocca con un cotton fioc l’entrata vaginale alle ore 5 e 7, immaginando l’entrata come un quadrante di orologio, si evoca un dolore acuto che viene diagnosticato come vestibolite vulvare, o vestibolodinia provocata.
La terapia, per essere efficace, necessita di: rilassamento del muscolo elevatore dell’ano ipercontratto, fino a portarlo a una normale elasticità e distensione, con fisioterapia mirata (biofeedback di rilassamento); modulazione del dolore; riduzione dell’iperattività dei mastociti; probiotici e stili di vita adeguati. Solo così è possibile risolvere davvero il problema e ritrovare fiducia e serenità anche nell’intimità!
Prevenire e curare – Candida recidivante: attenzione alla dieta
E’ essenziale camminare un’ora al giorno a passo veloce, per ottimizzare l’utilizzo periferico dell’insulina; abolire il glucosio (preferire il fruttosio che non necessita di insulina per entrare nelle cellule); ed eliminare per qualche mese i cibi lievitati (pane, pizza, biscotti…) per ridurre i fattori modificabili che rendono più aggressiva la candida.
Alimentazione e dieta Candida recidivante Dolore ai rapporti / Dispareunia Fisioterapia / Osteopatia Mastociti Pavimento pelvico Probiotici, prebiotici e simbiotici Sport e movimento fisico Stili di vita Terapia del dolore Vestibolite vulvare / Vestibolodinia provocata