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Morbo di Parkinson: incidenza fra le persone affette dalla sindrome di Sjögren

26/05/2019

Morbo di Parkinson: incidenza fra le persone affette dalla sindrome di Sjögren
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Commento a:
Ju UH, Liu FC, Lin CS, Huang WY, Lin TY, Shen CH, Chou YC, Lin CL, Lin KT, Kao CH, Chen CH, Yang TY.
Risk of Parkinson disease in Sjögren syndrome administered ineffective immunosuppressant therapies: a nationwide population-based study
Medicine (Baltimore). 2019 Apr; 98 (14): e14984. doi: 10.1097/MD.0000000000014984

Determinare l’incidenza e i fattori di rischio del morbo di Parkison nelle persone affette dalla sindrome di Sjögren: è questo l’obiettivo dello studio interdipartimentale coordinato da Uei-Han Ju ed espressione del National Defense Medical Center di Taipei e della China Medical University di Taichung, Taiwan.
La sindrome di Sjögren è una patologia infiammatoria cronica su base autoimmune, caratterizzata dalla distruzione delle ghiandole esocrine (ghiandole salivari minori, ghiandole lacrimali, parotidi). Ha una frequenza pari all’1% e colpisce soprattutto le donne (8:1). Provoca secchezza della mucosa orale (xerostomia), con disfagia e infezioni del cavo orale; secchezza oculare (xeroftalmia), con cheratocongiuntiviti; secchezza delle vie aeree (xerotrachea), con bronchiti ricorrenti e fibrosi polmonare; secchezza vaginale, con dispareunia; problemi gastrointestinali; pericardite; un aumento del rischio di neoplasie linfatiche.
Lo studio è stato condotto su 12.640 pazienti affetti dalla sindrome di Sjögren e 50.560 controlli, desunti nel periodo 2000-2010 dal Taiwan’s National Health Insurance Research Database.
Questi gli interessanti risultati. Rispetto ai controlli, le persone affette dalla sindrome di Sjögren:
- hanno una maggiore probabilità di contrarre anche il morbo di Parkinson: il tasso di rischio grezzo (HR) è pari a 1.40, mentre il tasso di rischio corretto (aHR) è pari a 1.23;
- presentano un’incidenza cumulativa del morbo di Parkinson più elevata.
Le persone affette dalla sindrome di Sjögren maggiormente a rischio di ammalarsi di Parkinson sono quelle sotto terapia con cevimelina e pilocarpina (HR, 1.28), idrossiclorochina (HR, 1.43; aHR, 1.46) e metilprednisolone (HR, 2.21; aHR, 1.49). I pazienti sottoposti ad altre terapie immunosoppressive presentano invece un rischio di Parkinson più basso rispetti ai controlli (aHR, 0.86).
Inoltre:
- i pazienti con sindrome di Sjögren di età compresa fra i 20 e i 49 anni presentano un rischio quasi doppio di ammalarsi di morbo di Parkinson rispetto ai controlli di pari età (aHR, 1.93);
- il rischio di contrarre il Parkinson è più alto nelle persone affette da sindrome di Sjögren primaria (ossia senza comorbilità) (aHR, 2.20);
- il rischio di Parkison aumenta significativamente con il passare del tempo, e in particolare quando il follow-up supera i 9 anni (aHR, 1.93).
Sussiste dunque una correlazione clinica fra sindrome di Sjögren e morbo di Parkinson, che può essere legata a fattori fisiopatologici, alle terapie, all’età, alle comorbilità eventualmente presenti e al tempo. Sono dunque opportuni ulteriori studi per meglio comprendere le ragioni di tale correlazione e mettere a punto adeguate strategie preventive.
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