EN

Infertilità di coppia: diagnosi differenziale e strategie terapeutiche

18/07/2021

Infertilità di coppia: diagnosi differenziale e strategie terapeutiche
“Science News” - Segnalazioni e commenti on line su articoli scientifici di particolare interesse
Commento a:
Carson SA, Kallen AN.
Diagnosis and management of infertility: a review
JAMA. 2021 Jul 6;326(1):65-76. doi: 10.1001/jama.2021.4788

Riepilogare le più autorevoli evidenze sulla diagnosi e il trattamento dell’infertilità: è questo l’obiettivo della review di Sandra Ann Carson e Amanda Kallen, del Dipartimento di Ostetricia, Ginecologia e Scienze della riproduzione presso la Yale School of Medicine a New Haven, Stati Uniti.
Si parla di infertilità quando la coppia non riesce ad avere figli per almeno 12 mesi. Ogni anno, negli USA, il 12.7% delle donne in età riproduttiva (15-49 anni) lamenta un problema di infertilità (circa 1 su 8). Le cause sono identificabili nell’85% dei casi, e di solito sono riconducibili a disfunzioni ovulatorie (25%), patologie tubariche e fattori maschili. I restanti casi rimangono inspiegati. Il 70% delle donne affette da anovulazione presenta una policistosi ovarica. I cattivi stili di vita (fumo, sedentarietà, sovrappeso, obesità) contribuiscono in misura determinante alla genesi del disturbo.
Le autrici rilevano che:
- il clomifene citrato, gli inibitori dell’aromatasi (come il letrozolo) e le gonadotropine sono utilizzati sia per indurre l’ovulazione naturale, sia per stimolare le ovaie nella fecondazione medico-assistita (IVF);
- le gonadotropine possono avere alcuni importanti effetti collaterali, come la gravidanza multipla (fino al 36% dei cicli di stimolazione ovarica, in funzione della specifica terapia) e la sindrome da iperstimolazione ovarica (1-5% dei cicli), con ascite, sbilanciamento elettrolitico e ipercoagulabilità;
- nei casi di anovulazione, il trattamento iniziale di prima scelta è rappresentato dall’induzione dell’ovulazione associato a rapporti regolari;
- nelle coppie con infertilità inspiegata, endometriosi o moderati fattori maschili, si può procedere inizialmente con 3-4 cicli di stimolazione ovarica; se questo approccio non dà risultati, si può prendere in considerazione l’IVF;
- in ogni caso, ogni decisione deve essere assunta in funzione dell’età della donna, perché la fecondità declina in modo naturale con il trascorrere degli anni;
- nelle donna di età superiore a 38-40 anni, l’IVF può essere presa in considerazione come trattamento di prima scelta;
- l’IVF è indicata anche in caso di grave infertilità maschile, o di patologie tubariche bilaterali.
Le autrici concludono osservando come, nonostante il tasso di successo vari in misura consistente in base all’età e alle cause dell’infertilità, un’accurata diagnosi differenziale e una terapia personalizzata, condivisa con la coppia, possano produrre gli esiti sperati in un numero elevato di casi.
Iscriviti alla newsletter

Rimani aggiornato su questo e altri temi di salute e benessere con la nostra newsletter quindicinale

Iscriviti alla newsletter