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Ideazione suicidaria e suicidio: implicazioni per il rapporto medico-paziente

09/12/2018

Ideazione suicidaria e suicidio: implicazioni per il rapporto medico-paziente
"Science News" - Segnalazioni e commenti on line su articoli scientifici di particolare interesse
Commento a:
Richards JE, Whiteside U, Ludman EJ, Pabiniak C, Kirlin B, Hidalgo R, Simon G.
Understanding why patients may not report suicidal ideation at a health care visit prior to a suicide attempt: a qualitative study
Psychiatr Serv. 2018 Nov 20:appips201800342. doi: 10.1176/appi.ps.201800342. [Epub ahead of print]

Analizzare le ragioni per cui alcune persone non parlano di ideazioni suicidarie con il proprio medico ma poi, successivamente, tentano il suicidio: è questo l’obiettivo dello studio coordinato da J.E. Richards, ed espressione della University of Washington a Seattle e della University of California a Berkeley, Stati Uniti.
A partire dai record del Kaiser Permanente Washington Health Research Institute di Seattle, sono state individuati i pazienti che, alla domanda 9 del Patient Health Questionnaire, rispondono di non avere ideazioni suicidarie, ma poi tentano il suicidio nei successivi 60 giorni. Le ragioni di questo atteggiamento sono state indagate con interviste semistrutturate.
Su un campione iniziale di 42 persone, 26 hanno accettato di essere intervistate: 15 di esse erano donne, e 20 di etnia bianca; l’età era compresa fra i 18 e i 63 anni. Fra le principali ragioni addotte a giustificazione del silenzio spiccano:
- l’effettiva assenza di intenzioni suicidarie al momento della compilazione del questionario;
- il timore della condanna sociale, di reazioni eccessive da parte dei medici, di perdere la propria autonomia.
Dalle interviste emerge che nel periodo del tentato suicidio molte persone assumono elevate quantità di alcolici. I pazienti intervistati hanno anche identificato alcuni importanti aspetti del rapporto con il sistema sanitario che potrebbero facilitare la rivelazione di un’intenzione suicidaria.
Lo studio dimostra come un ascolto non giudicante e un autentico atteggiamento di cura da parte dei medici possono aiutare i pazienti a superare la paura di rivelare le proprie ideazioni suicidarie.
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