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Deficit di attenzione e iperattività: ruolo protettivo della dieta mediterranea

19/02/2017

Deficit di attenzione e iperattività: ruolo protettivo della dieta mediterranea
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Commento a:
Ríos-Hernández A, Alda JA, Farran-Codina A, Ferreira-García E, Izquierdo-Pulido M.
The Mediterranean diet and ADHD in children and adolescents
Pediatrics. 2017 Feb; 139 (2). pii: e20162027. doi: 10.1542/peds.2016-2027

Verificare se una bassa aderenza alla dieta mediterranea predisponga bambini e adolescenti al disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder, ADHD): è questo l’obiettivo dello studio condotto da A. Ríos-Hernández e collaboratori, dei dipartimenti di “Nutrition, Food Science and Gastronomy” e “Child and Adolescent Psychiatry” dell’Ospedale Sant Joan de Deu a Barcelona, Spagna.
L’ADHD è caratterizzato da inattenzione, impulsività e iperattività motoria che rende difficoltosi il normale sviluppo, l’integrazione e l’adattamento sociale. Benché l’ADHD sia stato posto in correlazione a carenze alimentari e, in generale, a cibi non sani, la ricerca spagnola è la prima a prendere specificamente in considerazione la dieta mediterranea.
Lo studio ha coinvolto 120 bambini e adolescenti suddivisi in fasce omogenee per sesso ed età:
- 60 affetti dall’ADHD;
- 60 controlli sani.
La diagnosi di ADHD è stata fatta seguendo i criteri del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, quarta edizione, Text Revision (DSM-IV-TR). Le abitudini alimentari sono state valutate misurando l’energia, l’introito calorico quotidiano, l’aderenza alla dieta mediterranea e il contesto familiare.
Questi i principali risultati:
- la bassa aderenza alla dieta mediterranea è associata alla diagnosi di ADHD (OR 7.07; 95% CI: 2.65-18.84; RR 2.80; 95% CI: 1.54-5.25);
- entrambi i parametri rimangono significativi dopo aver corretto i dati per potenziali fattori confondenti;
- una minore frequenza del consumo di frutta, verdura, pasta e riso, e la tendenza a saltare la colazione e a mangiare al fast-food sono correlate con la diagnosi di ADHD (P < .05);
- un elevato consumo di zucchero, caramelle e bevande dolci (P < .01) e un basso consumo di pesce azzurro (P < .05) sono associati a un’alta prevalenza di ADHD.
Benché non consentano di stabilire una correlazione causale diretta, queste associazioni sollevano il dubbio che una bassa aderenza alla dieta mediterranea possa giocare un ruolo non secondario nello sviluppo dell’ADHD. I dati raccolti, inoltre, sembrano dimostrare come non solo i singoli alimenti, ma anche la dieta nel suo insieme debbano essere presi in considerazione come fattore predisponente all’ADHD.
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