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Candidiasi vulvovaginale recidivante: le ragioni di una crescente vulnerabilità

18/04/2013

Candidiasi vulvovaginale recidivante: le ragioni di una crescente vulnerabilità
GynecoNews - Aggiornamenti dalla letteratura scientifica, Prodotto derivato di "Menopausa e Contraccezione. Interazioni con il pianeta donna", SMM Scientific Multimedia, Milano, 1, 2012, pag. 3-12
La Candidiasi vulvovaginale ricorrente (Recurrent VulvoVaginal Candidiasis, RVVC) è caratterizzata da quattro o più episodi in un anno. Sta diventando l’incubo di moltissime donne italiane, sia per i sintomi acuti e severi, sia per le comorbilità dolorose che provoca, vestibolite vulvare in primis, con il corollario di dispareunia e cistiti associate.
Il ginecologo è quindi chiamato a diagnosi tempestive e soprattutto ad agire in senso preventivo proprio per evitare il ripetersi di un’infezione crescentemente invalidante per la donna e anche per l’intimità della coppia.
La prevenzione e la cura della RVVC deve prevedere una strategia multimodale finalizzata a correggere i fattori predisponenti, precipitanti e di mantenimento, tra cui gli stili di vita.
L’ipotesi più stimolante considera la RVVC non solo come infezione vulvovaginale, ma anche come patologia immunoallergica causata dalla Candida in soggetti predisposti.

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