EN

Atrofia vulvo-vaginale in menopausa: linee guida cliniche EMAS

04/07/2021

Atrofia vulvo-vaginale in menopausa: linee guida cliniche EMAS
“Science News” - Segnalazioni e commenti on line su articoli scientifici di particolare interesse
Commento a:
Hirschberg AL, Bitzer J, Cano A, Ceausu I, Chedraui P, Durmusoglu F, Erkkola R, Goulis DG, Kiesel L, Lopes P, Pines P, van Trotsenburg M, Lambrinoudaki I, Rees M.
Topical estrogens and non-hormonal preparations for postmenopausal vulvovaginal atrophy: an EMAS clinical guide
Maturitas. 2021 Jun;148:55-61. doi: 10.1016/j.maturitas.2021.04.005. Epub 2021 Apr 14

Offrire un approccio terapeutico personalizzato alle donne in menopausa che soffrono di atrofia vulvo-vaginale: è questo l’obiettivo delle nuovissime linee guida messe a punto dalla European Menopause and Andropause Society (EMAS).
L’atrofia vulvo-vaginale è una condizione cronica provocata dalla carenza estrogenica che caratterizza la fine dell’età fertile; colpisce circa il 50 per cento delle donne in menopausa, compromettendo la qualità delle vita intima e della relazione di coppia. Recentemente è stata inquadrata nel più ampio concetto di “sindrome genito-urinaria della menopausa”.
Il documento, formulato a partire dall’analisi critica delle letteratura e costruito sul consenso degli esperti che hanno partecipato al gruppo di lavoro, prende in considerazione sia le terapie ormonali topiche a base di estrogeni, sia alcuni trattamenti non ormonali.
Questi, in sintesi, gli snodi fondamentali delle raccomandazioni:
- la cura dell’atrofia vulvo-vaginale richiede una strategia personalizzata in funzione delle specifiche esigenze della paziente;
- gli estrogeni topici a basse dosi sono efficaci nel ridurre la secchezza vaginale, così come le infezioni ricorrenti del basso tratto urinario e l’incontinenza;
- le donne dovrebbero essere poste nella condizione di proseguire la terapia ormonale per il tutto il tempo in cui essa produce benefici, perché i dati di sicurezza sui farmaci attualmente a disposizione sono estremamente rassicuranti;
- i preparati non ormonali (lubrificanti e idratanti) dovrebbero costituire il trattamento di prima scelta nelle donne che assumano terapie adiuvanti per tumori ormono-dipendenti;
- anche queste cure possono essere utilizzate a lungo termine;
- il documento non esamina i dati di efficacia e sicurezza di altre importanti terapie, come il prasterone e l’ospemifene: è auspicabile che una prossima revisione prenda in considerazione anche questi trattamenti.
Iscriviti alla newsletter

Rimani aggiornato su questo e altri temi di salute e benessere con la nostra newsletter quindicinale

Iscriviti alla newsletter