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Ansia in gravidanza: non sempre le metodiche di misurazione sono adeguate

24/04/2022

Ansia in gravidanza: non sempre le metodiche di misurazione sono adeguate
“Science News” - Segnalazioni e commenti on line su articoli scientifici di particolare interesse
Commento a:
Hadfield K, Akyirem S, Sartori L, Abdul-Latif AM, Akaateba D, Bayrampour H, Daly A, Hadfield K, Abotisem Abiiro G.
Measurement of pregnancy-related anxiety worldwide: a systematic review
BMC Pregnancy Childbirth. 2022 Apr 15;22(1):331. doi: 10.1186/s12884-022-04661-8

Valutare in che modo l’ansia associata alla gravidanza venga misurata, dove le metodiche siano state sviluppate e validate, e dove i test vengano effettuati: è questo l’obiettivo dello studio coordinato da Kristin Hadfield, del Trinity Centre for Global Health di Dublino, Irlanda. Al lavoro hanno partecipato anche la Yale School of Nursing a New Haven (USA), la Queen Mary University di Londra, la University of British Columbia a Vancouver (Canada) e la University for Development Studies a Tamale (Ghana).
L’ansia associata alla gravidanza correla con negativi esiti di salute per la mamma e il bambino sia nei nove mesi della gestazione, sia al parto, sia nella prima infanzia.
Lo studio è stato condotto, fino al 1° agosto 2020, su dieci database internazionali: Africa-Wide, CINAHL, MEDLINE, PsycARTICLES, PsycINFO, PubMed, Scopus, Web of Science Core Collection, SciELO Citation Index, ERIC. Sono state selezionate esclusivamente ricerche empiriche pubblicate in inglese.
Questi, in sintesi, i risultati:
- l’analisi è stata condotta su 269 studi;
- da questi lavori emergono 39 metodiche di misurazione dell’ansia, di cui 18 utilizzate in due o più studi;
- meno del 20% degli studi presi in considerazione (44) riguarda ricerche condotte nei Paesi a basso e medio reddito;
- con una sola eccezione, tutte le metodiche di misurazione utilizzate in più studi sono state sviluppate in Paesi ad alto reddito;
- solo il 13.8% delle metodiche è validato per l’utilizzo nei Paesi a basso e medio reddito.
Da tutto ciò deriva che:
- l’ansia correlata alla gravidanza è misurata con frequenza e in molti Paesi diversi;
- tuttavia, in molti casi, i tool sono stati sviluppati in contesti diversi da quelli in cui vivono le donne e non sono stati validati per il loro target di popolazione;
- di conseguenza, i risultati dei test possono essere falsati dalla presenza di fattori di valutazione irrilevanti o, al contrario, dall’assenza di fattori determinanti, o comunque da incongruenze fra i pesi assegnati alle diverse variabili e le condizioni sociosanitarie dei singoli contesti;
- è quindi urgente mettere a punto metodiche di misurazione sviluppate e validate nei Paesi a basso reddito.
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