Marilisa R. (Bari)
Le ragioni del corpo
A metà ciclo, sincrono all’ovulazione, c’è un picco nel sangue e nel cervello non solo di ormoni femminili per eccellenza, gli estrogeni, ma anche di testosterone, prodotto dall’ovaio e, in minor parte, dal surrene e dal tessuto adiposo. Sì, anche le donne hanno questo prezioso ormone (seppure a livelli che sono un decimo di quelli maschili). All’ovulazione questo picco ha tre compiti biologici:
1. far maturare un solo follicolo leader, perché nella nostra specie l’ideale, dal punto di vista procreativo, è concepire un figlio alla volta;
2. aumentare il desiderio della donna, e quindi la sua recettività a un rapporto potenzialmente fecondante;
3. aumentare i feromoni, le sostanze sessualmente attraenti che contribuiscono al “profumo di donna” e aumentano il desiderio dell’uomo.
Testosterone: perfetto a piccole dosi
I segni (oltre alle ovaie ingrossate e con più follicoli attivi, ben visibili all’ecografia pelvica) includono anche un alterato utilizzo periferico dell’insulina: una difficoltà ad utilizzare in modo corretto gli zuccheri, con aumento di peso e di cellulite. La terapia più logica è quella che cura le cause. Quindi, sì alla pillola, meglio se antiandrogenica (con drospirenone e, nei casi più gravi con ciproterone acetato, per i primi sei mesi di cura): mettere a riposo l’ovaio (temporaneamente!) è alla base della cura, per evitare il peggioramento della capacità ovulatoria, oltre che dei sintomi da eccesso di androgeni.
La cura va continuata finché non si vogliono figli, interrotta per gravidanza e allattamento, e poi ripresa, se i sintomi persistono. Se c’è tendenza al sovrappeso, è perfetta la combinazione di myoinositolo, D-chiro-inositolo e acido folico: sostanze naturali che aiutano il corpo a usare meglio gli zuccheri contrastando la tendenza sia all’aumento di peso, sia al peggioramento della micropolicistosi. Una o due compresse al giorno, su parere medico. Gli antibiotici vanno invece limitati a casi selezionati (cfr. box 1) Limitare al minimo gli zuccheri semplici (glucosio) è essenziale, perché dietro al sovrappeso è in agguato il diabete. Un’ora di movimento fisico vivace al giorno è la migliore co-terapia naturale: perché migliora l’utilizzo dell’insulina, proteggendo anche l’ovaio, riduce l’infiammazione generale, riduce sovrappeso e cellulite (con dieta sana!), migliora l’umore e la sessualità. La donna in forma si piace di più. E se fa attività fisica (con una dieta sana) è più vivace, meno depressa e anche il desiderio può volare.
1. Acne da sindrome da policistosi ovarica : antibiotici solo come ultima spiaggia
- causano gravi alterazioni dell’ecosistema intestinale, con infiammazione della parete del colon, diarrea e stipsi, intolleranze alimentari, malassorbimento;
- attivano la Candida, un fungo normalmente silente, che può causare ripetute vaginiti e vestibolite vulvare/vestibolodinia provocata, con dolore ai rapporti e cistiti dopo rapporto nel 60% dei casi.
Un prezzo troppo alto davvero! Ecco perché è meglio usare pillole antiandrogeniche, più logiche, perché vanno alla causa del problema: l’eccesso di produzione di testosterone da parte dell’ovaio.
Il segreto delle galline ovaiole
Contraccezione ormonale e protezione dal cancro ovarico
L’effetto della contraccezione ormonale, che inibisce temporaneamente le ovulazioni, è egualmente protettivo anche nelle donne con una parente di primo grado già colpita da cancro ovarico, e nelle donne con endometriosi, che hanno un rischio di tumori ovarici più che raddoppiato. In assenza di controindicazioni, questi potenti effetti di protezione da un cancro micidiale dovrebbero far dare alla pillola la medaglia d’oro della chemioprevenzione oncologica. Oltretutto, ottenuta con un contraccettivo, che ci dà serenità in amore e tanti altri benefici, dalla riduzione del dolore mestruale e dei cicli abbondanti, alla riduzione della sindrome premestruale, alla cura dell’acne e dell’irsutismo. Dati scientifici alla mano, ecco perché penso che, usata con intelligenza clinica, la contraccezione ormonale sia una grande amica della salute della donna!
E la diagnosi precoce?
2. Come ridurre il rischio del cancro ovarico
- Non fumare: il fumo raddoppia il rischio di cancro ovarico
- Attente all’obesità: aumenta il rischio di cancro ovarico del 20%
- Attente alla familiarità: se altre donne di famiglia hanno avuto tumori all’ovaio e/o alla mammella è indicata la ricerca dei geni BRCA1 e BRCA2, che possono aumentare il rischio su base genetica. Se il rischio è elevato, vanno considerate l’ovariectomia e la crioconservazione degli ovociti, se non si hanno figli (ma resterebbe il rischio di tumore anche per una figlia femmina…)
Semaforo verde
- Assumere la pillola contraccettiva: riduce il rischio del 40-50% dopo 5 anni d’uso, fino all’80% dopo 10 anni
- Allattare a lungo (perché inibisce l’ovulazione)
- Fare la legatura delle tube (“sterilizzazione tubarica”) quando non si vogliono più figli: riduce il rischio del 30%
Alimentazione e dieta Allattamento / Svezzamento Cancro dell'ovaio Estrogeni Micropolicistosi ovarica Obesità Pillola al drospirenone Pillola contraccettiva Salpingo-ovariectomia profilattica bilaterale Sport e movimento fisico Stili di vita Testosterone