Terapia ormonale sostitutiva e cancro al seno: la disinformazione continua
«Gentilissima professoressa Graziottin, seguo la sua rubrica da molto tempo e ora le scrivo con la speranza di avere da lei una soluzione al mio problema. Ho 66 anni e da quindici sono in menopausa, ma soffro ancora di ansie notturne, forti vampate, tachicardie e secchezza vaginale. Tutto ciò ha peggiorato la qualità della mia vita, con conseguenze anche sul lavoro e con mio marito, malgrado lui sia molto premuroso. La scorsa estate ho iniziato a prendere, contro la volontà del mio ginecologo, una terapia ormonale a base di tibolone e a dire il vero, dopo tanti anni, ho finalmente trascorso un periodo di assoluta serenità. Ma da ottobre ho smesso, perché il ginecologo ha detto che potrei andare incontro a un cancro al seno. Ho avuto paura... Ma così sono ritornati tutti i disturbi di cui soffrivo prima. Vorrei un consiglio che mi aiuti a stare meglio. La ringrazio di cuore».
Terapia ormonale sostitutiva e cancro al seno: la disinformazione continua
24/02/2023 Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano
La risposta in sintesi
Gentile amica, il suo caso è molto frequente e mi permette di dare una risposta adeguata, spero, anche per tante altre donne nella stessa situazione. Il terrorismo che negli ultimi vent’anni è stato fatto riguardo alle terapie ormonali sostitutive per la menopausa resiste ancora. Ma l’atteggiamento della comunità scientifica sta cambiando in tutto il mondo, e sulla TOS sta finalmente tornando il sereno. In questo video illustro: - che cosa ha detto James Simon, Clinical Professor della George Washington University, al congresso mondiale sulla menopausa che si è tenuto lo scorso ottobre a Lisbona, su quelle che ha definito “zombie lies”, menzogne dure a morire, a proposito dell’allarmismo che si è creato intorno alla TOS; - come il meccanismo perverso della disinformazione abbia, da un lato, enfatizzato in modo inappropriato i rischi e, dall’altro, fatto perdere di vista i molti benefici della terapia, soprattutto quando sia iniziata subito dopo la menopausa; - l’errore di comunicazione che, in particolare, è stato fatto riguardo al rischio per la mammella; - le raccomandazioni delle nuove linee guida italiane e internazionali, secondo le quali la TOS può essere continuata sino a quando i benefici superano i rischi; - il contributo che l’obiettivo benessere di moltissime donne in terapia ha dato questo radicale cambiamento di clima; - come, in una paziente over 60 e gravemente sintomatica, sia opportuno iniziare con una terapia locale, per ristabilire il trofismo dei tessuti genitali, e poi passare a una leggera terapia sistemica per via transdermica, a base di estradiolo e progesterone naturale, sino alla completa remissione dei sintomi.
ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico.