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Strategie anti-lockdown: la riscoperta del gusto per la casa

Strategie anti-lockdown: la riscoperta del gusto per la casa
22/03/2021

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

Mercato immobiliare in gran fermento, mi dicono gli esperti del settore, nonostante l’ingravescente crisi economica. La ricerca di casa sta cambiando profilo. Non è più vissuta come un bene rifugio in tempi inquieti e incerti, ma come uno spazio vitale per sé e per la famiglia, da abitare con un altro cuore e un’altra strategia di vita.
La domanda emergente viene da singoli e coppie fra i trenta e i quarant’anni. Quelli che, fino a pochi anni fa, vedevano la casa come un dormitorio o poco più, visto che la parte dominante della loro vita era fuori: lavoro, aperitivi, cene, viaggi. Alcuni addirittura rinunciano alle caparre già date, perdendo del bel denaro, pur di acquistare una casa più adeguata alle nuove esigenze. In caduta libera la smania di abitare in centro. Un anno di Covid e di restrizioni, con un terzo lockdown in agguato, ha fatto ripensare radicalmente le esigenze abitative e di vita. Il lavoro da remoto impone di avere spazi dove ognuno possa lavorare in pace, e i bambini studiare: aumenta la domanda di appartamenti con una stanza in più, o addirittura due, eventualmente più piccole, ma che consentano quella qualità di lavoro altrimenti impensabile nell’open space di un grande soggiorno. Aumenta la richiesta di almeno un terrazzino abitabile, perché i bambini possano leggere o studiare fuori, e il far colazione con un po’ d’aria tolga la sensazione di galera, vissuta nel primo lockdown. Aumenta la richiesta di case luminose, evitando il buio di molte strade strette dei centri storici, con stradine dal disegno medioevale, poetiche ma troppo buie, soprattutto nei piani bassi. Tutti cercano una distribuzione migliore degli spazi, eventualmente per un tapis roulant o una cyclette con schienale, per un po’ di ginnastica in casa, succeda quel che succeda. In aumento, mi dicono, la richiesta di case, anche a schiera, nella cintura urbana, purché abbiano almeno un piccolo giardino, per ottimizzare e assaporare più verde, più spazi e più luce. E più respiro, anche per un animale domestico. La sensazione che nulla, o quasi, sarà più come prima, e che altri lockdown e altre pandemie potrebbero essere in agguato, porta veramente a riconsiderare i fondamentali della vita quotidiana.
E’ aumentata anche la richiesta di profumi per la casa, mi dicono alcune imprenditrici del settore. Un segno di maggiore attenzione alle atmosfere degli interni, al bisogno di sentire profumo di pulito, profumo di fresco. E anche, credo, al bisogno, più o meno inconscio, di coprire o alleggerire l’odore di stress, di rabbia, di collera che permea le case quando si ci sente costretti in spazi limitati, quando non si riesce a lavorare come si vorrebbe, quando non c’è più cesura fra spazio privato personale, spazio familiare e spazio professionale. O quando le difficoltà economiche rendono più buio il quotidiano e più irritabili le persone.
In positivo, rinnovata attenzione alla cucina, come centro di affetti. Dove riscoprire il gusto di cucinare insieme, di provare ricette nuove, di assaporare un diverso “profumo di casa”, il profumo dei cibi cucinati con amore, che calma e rasserena. Con un evidente effetto collaterale: il 48,6% degli italiani è aumentato di peso durante il lockdown, con un trend che continua e un costo in salute ancora da comprendere appieno. Di qui l’importanza di pensare piccoli spazi per l’attività fisica in casa, per ottimizzare il benessere personale e la voglia di un diverso rapporto con il tempo, con gli spazi e con la vita.
«Adattarsi costruttivamente» è il motto di tutti coloro che cercano di restare fiduciosi e perseveranti, attivi e coraggiosi, per non arrendersi alla negatività, al disfattismo, alla “fuffologia” dilagante. Conversando con persone attente alle domande profonde sottese da queste nuove richieste abitative, si percepisce un aspetto qualitativo di grande interesse, ancorché minoritario: sta emergendo una maggiore ricerca di silenzio, di riflessione, di un tempo e di un luogo che consenta di coltivare la competenza professionale, di compattare le energie e la lucidità di pensiero. Cercando una casa più pensata, più scelta, una tana da amare. In cui sentirsi bene, non per rinchiudersi ma per ricaricare le energie, per ripartire con idee e forza, non appena potremo. Sentendo di avere un’Itaca affettuosa, che ci aspetta. La casa a cui tornare.

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