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Rendersi invincibili: la strategia in cinque qualità

28/03/2016

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

«Rendersi invincibile significa conoscere se stessi»: così dice Sun Tzu, autore di “L’arte della guerra”, (Astrolabio) che periodicamente rileggo, trovandovi sempre nuovi spunti di riflessione, preziosi sul fronte personale e professionale. Un libro amico, da assaporare e meditare, quando la mente è libera di soffermarsi su una frase, e lo spunto diventa un test proiettivo in cui ritrovarsi, guardando con più attenzione nei sotterranei dell’anima. Un libro ricchissimo di riflessioni sulla guerra come metafora delle strategie necessarie per vincere, prima di tutto su e con se stessi.
L’invito a conoscere se stessi è certamente antico e transculturale. E’ un pilastro della filosofia cinese, come di quella greca e latina, fino alla più moderna. Perché riparlarne? Perché stiamo smarrendo questa via interiore, prerequisito essenziale della realizzazione personale.
Per conoscersi fino a essere vincenti, secondo Sun Tzu, è essenziale possedere cinque qualità: intelligenza, rettitudine, umanità, coraggio, severità. Ed esercitarle, allenandosi ad affinarle. Quante persone che oggi occupano posizioni di responsabilità possono dire di possedere e coltivare queste qualità? Chissà se i nostri politici, alle prese con le prossime elezioni, praticano le virtù raccomandate da Sun Tzu. Visti i comportamenti e i risultati, temo proprio di no. Mediamente ne hanno due, forse tre, e comunque in dosi modeste. Forse è per questo che non abbiamo leader eccellenti, e che altre caratteristiche sembrano far premio nella lotta per il successo e il potere.
Quali priorità dominano oggi? Non intelligenza, che include la capacità di comprendere persone e situazioni, di elaborare piani e adeguarsi ai cambiamenti, ma furbizia: lato oscuro e corrotto dell’intelligenza, finalizzata solo a strumentalizzare persone e situazioni a proprio vantaggio. Non rettitudine, che implica un senso di giustizia alto e preciso, e una condotta morale con esso coerente, ma buonismo: un atteggiamento moralmente subdolo, strumentale a far passare e legittimare insidiosi intrallazzi e velate violazioni della legge e delle regole, pur di conquistare il potere e mantenerlo. Non umanità, che significa anche amore e compassione per gli uomini, e consapevolezza delle loro fatiche, ma cinismo, atteggiamento che indica una sostanziale indifferenza, se non un franco disprezzo, per ogni ideale umano. Non coraggio, quella forza morale di limpida qualità interiore che mette in grado di intraprendere grandi cose, e di affrontare difficoltà e pericoli con piena responsabilità, ma opportunismo, in cui ogni azione è pronta a rapidi cambiamenti pur di asservire l’interesse personale e particolare. Coraggio che manca desolatamente in una classe politica fatta oggi di una maggioranza di persone di poco luminose qualità interiori… Se un capo non ha, in dosi e allenamento adeguati, intelligenza, umanità, rettitudine e coraggio, è difficile che possegga l’ultima e più difficile qualità, la severità. Virtù che implica sobrietà, rigore morale e coerenza, prima di tutto, appunto, con se stessi. Prevalgono invece indulgenza e lassismo, verso di sé ma anche nell’educazione dei figli.
E’ forte oggi la tentazione di arrendersi a furbizia, buonismo, cinismo, opportunismo e lassismo fino al punto di pensarli normali. Ma se la passione per le cinque qualità, vere virtù interiori, è stata scritta nella mente e nel cuore, se il senso del proprio valore è radicato nella capacità di esprimerle al meglio, resta forte il desiderio di crederci e di impegnarsi per dar loro spazio e voce. Dentro se stessi e nel proprio agire. E di riconoscersi tra persone che li condividono. Ideali perduti o perdenti? No. Conoscere se stessi, limitando i propri lati oscuri e sviluppando le cinque qualità luminose, comporta grandi premi. Una profonda serenità. Una maggiore luminosità e positività, davvero piacevole e “contagiosa” nel senso più bello del termine, per chi ci sta vicino, negli affetti e nel lavoro. Una maggiore efficacia nell’agire, premessa di ogni buon risultato, nella vita e nella professione. Non ci renderà invincibili, ma interiormente saldi e forti, e più soddisfatti della nostra vita, di sicuro sì.

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