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Prurito genitale, un sintomo da non trascurare

Prurito genitale, un sintomo da non trascurare
10/03/2021

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

“Ho 71 anni, e un prurito imbarazzante sulla vulva. Gli anni scorsi era saltuario, ora tende ad essere costante. Prima era maggiore di notte, ora lo sento anche di giorno e si estende verso l’ano. Per me è molto difficile parlarne col medico. Ho provato diverse creme comprate in farmacia, ma ho solo peggiorato il problema. La pelle è proprio secca, a volte sembra ulcerata. Le confesso che a volte, a furia di grattarmi, sanguino. Cosa posso fare?”.
Maria Teresa F. (Mestre)
Le consiglio senz’altro di consultare un dermatologo o un ginecologo esperti di patologia vulvare, gentile signora. L’imbarazzo e, a volte, la vergogna, comprensibili ma insidiosi, portano a rimandare visite specialistiche necessarie, ancor più in questo periodo, con il rischio di avere poi diagnosi più impegnative. E’ essenziale infatti non trascurare quelle cause di prurito, rare ma serie, che possono poi essere molto lunghe da curare.
Se ci sono anche delle aree ulcerate, o comunque lesioni dubbie, sarà lo specialista a valutare l’opportunità di una biopsia vulvare e di altri accertamenti. L’ospedale della sua città ha un ottimo reparto di ginecologia!
Il prurito riconosce cause acute, come le infezioni vulvovaginali e le dermatiti irritative, allergiche o da contatto. Le cause più frequenti sono spesso i detergenti inappropriati, creme e profumi applicati su una cute che ha perso lo scudo protettivo, costituito da cellule desquamate, sebo, acqua, feromoni e microrganismi amici (il microbiota cutaneo). Sostanze irritanti e/o allergizzanti entrano così più facilmente a contatto con il nostro sistema immunitario, che controlla anche tutte le frontiere del corpo, fra cui la cute, scatenando infiammazioni e allergie. Consideri che anche il prurito cronico, come il suo, può essere nettamente peggiorato da un’igiene intima magari troppo ripetuta o con prodotti non adatti, che possono peggiorare la secchezza.
Se cronico, il prurito può dipendere da dermatiti e dermatosi diverse, ossia da patologie infiammatorie della pelle, anche a livello genitale. Con l’aumentare dell’età aumenta il prurito causato da lichen sclerosus vulvare. E’ una malattia in genere autoimmune, causata dal nostro sistema immunitario che tende a sbagliare bersaglio e ad attaccare i nostri stessi tessuti. Ha una lenta evoluzione, con tendenza a distruggere i tessuti in modo inizialmente invisibile: può essere ben curata con farmaci locali, ma necessita di una giusta diagnosi. Molto più raramente il prurito cronico vulvare può essere causato da tumori, provocati da papillomavirus oncogeni. In tal caso si parla di neoplasia vulvare intraepiteliale (VIN). Solo con la diagnosi precoce si risolvono davvero i problemi. Infine ci possono essere altre cause tumorali come la malattia di Paget.
La prevenzione della secchezza, con un’appropriata igiene intima, è la prima scelta. Ma se il prurito persiste, come nel suo caso, è indispensabile consultare un dermatologo o un ginecologo esperti di patologia vulvare, come le dicevo. Mi raccomando, non rimandi per pudore una visita importante! Un caro saluto.

Prevenire e curare - Prurito vulvare: quando rivolgersi subito al medico

Con uno specchio ogni donna dovrebbe imparare a conoscere anche la forma e le caratteristiche delle sue parti intime, e della vulva in particolare, controllandosi una volta al mese. Proprio come si dovrebbe fare con l’autopalpazione al seno.
E’ necessario consultare un ginecologo o un dermatologo esperto di patologia vulvare se si notano:
- alterazioni della forma, con assottigliamento o scomparsa delle piccole labbra;
- aree bianche ispessite;
- fissurazioni, taglietti, ulcerazioni;
- nei di recente insorgenza, ancor più se sanguinanti.

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