EN

Pomata al testosterone: a che cosa serve?

04/04/2012

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

“Ho sentito una sua intervista in cui parlava dei vantaggi della pomata al testosterone per migliorare la risposta sessuale della donna soprattutto dopo la menopausa. Come funziona? Ci sono dei rischi? Posso comprarla da me o serve la ricetta medica?”.
Mariangela S. (Cortina d’Ampezzo)
Gentile signora, il testosterone è il miglior amico biologico della risposta sessuale della donna, oltre che dell’uomo. Questo ormone è prodotto dall’ovaio, dal surrene e dal tessuto adiposo. Insieme agli altri androgeni, tra cui il prezioso DHEA (deidroepiandrosterone), è presente nel corpo femminile in quantità superiori agli estrogeni, cosa poco conosciuta. Raggiunge il massimo livello nel sangue a vent’anni. A quarant’anni è ridotto alla metà, a sessant’anni a un quarto.
Agisce sul cervello, aumentando la dopamina, che è il neurotrasmettitore dell’energia vitale, del desiderio, della voglia di fare, di esplorare, di muoversi, di giocare, di vivere. Aumenta la serotonina, neurotrasmettitore che modula il tono dell’umore. Ma ha anche un’azione positiva, più generale, su tutte le cellule nervose. In sinergia con gli estrogeni, è un formidabile “anti-age”: rallenta infatti l’invecchiamento cerebrale, con meccanismi diversi.
Ha una potente azione antinfiammatoria. Oggi sappiamo che il denominatore comune dell’invecchiamento è proprio la cosiddetta “low-grade inflammation”, l’infiammazione di basso grado di organi e tessuti. Il testosterone la riduce perché frena la produzione di molecole infiammatorie da parte del mastocita, cellula chiave in questo processo. Ridurre l’infiammazione significa aumentare il benessere fisico e psichico e ridurre la vulnerabilità a tumori, malattie cardiovascolari e neurodegenerative, che aumentano dopo la menopausa. Inoltre il testosterone migliora la capacità delle cellule nervose di riparare i danni del tempo, e di aumentare le connessioni tra le cellule nervose (spine dendritiche): la cosiddetta “neuroplasticità”, da cui dipende la vivacità del nostro cervello.
A livello genitale, il testosterone: migliora la cute (e può ridurre il lichen sclerosus); stimola l’attività del fibroblasto, la cellula-operaia che produce collagene, elastina e mucopolisaccaridi, migliorando quindi tutta la salute (“trofismo”) del tessuto vulvare. In più agisce sui corpi cavernosi del clitoride, bulbo vestibolari e periuretrali, da cui dipende l’eccitazione e la capacità di orgasmo, corpi che si riducono del 50% dai venti ai cinquant’anni. E mantiene il profumo di donna.
L’anatomia è destino, diceva Freud. Se voglio mantenere una buona risposta fisica, devo migliorare la biologia dei tessuti genitali, anche con la pomata al testosterone, se indicata. Ecco perché possiamo aiutarci molto a restare sessualmente (più) giovani, con le giuste cure, anche locali. Sempre ottimizzate con stili di vita impeccabili! Contenta?

Prevenire e curare – Il medico valuta se e quando prescriverla

La pomata al testosterone (all’1 o 2%) è una preparazione galenica, ossia preparata dal farmacista su prescrizione medica, che viene ritirata. Per avere una nuova confezione è necessaria una nuova ricetta. Usata in minima quantità, fa sentire i primi benefici dopo 2-3 mesi, con ottimizzazione a 6 mesi. Gli effetti collaterali includono qualche brufolino o peletto in più, raramente l’abbassamento della voce. Tutto dipende dalla dose: basta metterne pochissima in modo da avere i benefici locali senza rischi!

Menopausa e premenopausa Sessualità femminile Testosterone

Iscriviti alla newsletter

Rimani aggiornato su questo e altri temi di salute e benessere con la nostra newsletter quindicinale

Iscriviti alla newsletter