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Menopausa: fino a quando può durare la terapia ormonale sostitutiva

«Ho 68 anni, e per oltre un decennio ho assunto con tanti benefici la terapia ormonale sostitutiva. Poi il ginecologo me l’ha sospesa per il timore di eventi trombotici. Da quel momento si è scatenato l’inferno: vampate violente e frequenti, ansia, disturbi del sonno, dolore nei rapporti intimi. Che cosa mi consiglia di fare per tornare al benessere di un tempo? Sono disperata… Grazie!».

Menopausa: fino a quando può durare la terapia ormonale sostitutiva

03/02/2023

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

La risposta in sintesi

Gentile amica, il suo problema è molto frequente: una terapia per la menopausa, che si rivela efficace, viene sospesa dopo cinque o dieci anni per possibili, ma spesso non documentati, effetti collaterali. Si tratta di una prassi molto consolidata che però non ha più ragione di essere seguita: tutte le linee guida italiane e internazionali concordano nell’affermare che la TOS può essere continuata sino a quando i benefici superano i rischi.
In questo video illustro:
- come lei, con ogni probabilità, faccia parte del 30-40 per cento delle donne per le quali la menopausa è gravemente sintomatica;
- i principali disturbi che caratterizzano i casi come il suo: sintomi a carico del sistema nervoso neurovegetativo (vampate, insonnia, tachicardie notturne, sbalzi pressori); dolore cronico, soprattutto alle articolazioni; sindrome genitourinaria della menopausa, con secchezza vaginale, cistiti ricorrenti, urgenza minzionale, dispareunia;
- i meccanismi infiammatori e neuroinfiammatori che sottendono la maggior parte di questi sintomi, come la sregolazione ipotalamica, l’ipertensione, l’osteoporosi e la sarcopenia;
- che cosa rivela la pesante reazione che l’interruzione della terapia ha provocato in lei;
- la conseguente opportunità di riprendere la TOS senza timore, sino a quando – ripeto – i benefici si mantengano superiori ai possibili rischi;
- la forma di somministrazione che minimizza il rischio trombotico, che con l’età aumenta in tutte le donne;
- perché per i tessuti urogenitali può essere utile aggiungere una terapia ormonale locale;
- come i farmaci non possano comunque prescindere da stili di vita impeccabili, che massimizzano i benefici e minimizzano i rischi delle terapie, regalando alla donna lunghi anni di benessere e serenità.

Realizzazione tecnica di Monica Sansone

Ansia Dolore ai rapporti / Dispareunia Infiammazione Linee guida cliniche Menopausa e premenopausa Neuroinfiammazione Sindrome genito-urinaria della menopausa Sonno e disturbi del sonno Stili di vita Terapia ormonale locale Terapia ormonale sostitutiva Trombosi e rischio tromboembolico Vampate di calore

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