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Lichen, un sintomo imbarazzante

Lichen, un sintomo imbarazzante
05/01/2021

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

«Non ti toccare! Non ti grattare! Lo fanno solo le scimmie!». Così mi diceva mia madre quando ero piccola: «Una ragazza ben educata non si tocca, e men che meno si gratta!». Ero una persona serena. Ora, a 65 anni, sono costretta a scriverle perché ho un sintomo imbarazzante di cui non riesco a parlare per vergogna né con il medico di famiglia né con un ginecologo. Soffro di un prurito tremendo sui genitali esterni. E’ intenso alla notte, con un fastidio che mi sveglia e non riesco più a sopportare Non posso fare a meno di grattarmi, a volte fino a sanguinare, perché dopo mi sembra di stare meglio. Perché grattarmi mi dà sollievo? Che cosa posso fare?
Novella S. (Arezzo)
Gentile signora, il prurito sui genitali esterni, soprattutto notturno, può avere due grandi cause. La prima è una parassitosi intestinale da ossiuri, più frequente nei bambini, ma che può colpire anche gli adulti. Per diagnosticarla, basta un esame parassitologico delle feci. La seconda causa, più frequente con l’età e dopo la menopausa, è una malattia della pelle chiamata “lichen sclerosus vulvare”. E’ dovuta a un’alterazione del sistema immunitario che attacca i tessuti dei genitali esterni della donna, causando infiammazione. Questa si associa alla produzione di fattori chimici che fanno aumentare di numero le fibre del dolore (il prurito è una forma di dolore). In più l’infiammazione causa una progressiva distruzione a tutto spessore dei tessuti genitali, fino alla scomparsa delle piccole e grandi labbra e, a volte, del clitoride. Oltre al prurito e alla sensazione sgradevole di secchezza intensa dei genitali esterni, il lichen può causare anche dolore ai rapporti, all’inizio della penetrazione, perché provoca un progressivo restringimento dell’entrata vaginale (stenosi), più grave se si associa a secchezza vaginale da perdita degli ormoni sessuali dopo la menopausa. La silenziosa distruzione dei tessuti attacca anche le strutture vascolari che si riempiono di sangue durante l’eccitazione (corpi cavernosi), con riduzione dell’eccitazione fisica genitale fino alla scomparsa dell’orgasmo nei casi più seri.

Prurito: dolore e piacere

Giustamente lei chiede: perché grattarmi mi dà sollievo?. Quando noi avvertiamo prurito, si “accendono” nel cervello le aree del dolore, perché il prurito è una forma di dolore. I segnali fastidiosi che partono, per esempio, dall’area genitale, arrivano ai centri del dolore, attivandoli. Ecco il punto: è stato dimostrato che, quando ci grattiamo, si spengono le aree del dolore e si accendono le aree del piacere. Ecco perché il grattarsi dà un senso profondo di sollievo.

Come si fa una diagnosi corretta?

E’ indispensabile che lei superi imbarazzo e vergogna, e si rivolga a un ginecologo specializzato in patologia vulvare, presso le università o i principali ospedali. La prima diagnosi è visiva: con l’esame obiettivo il ginecologo, già osservando i genitali esterni, può riconoscere le tipiche lesioni del lichen. La cute della vulva si presenta biancastra, a volte con aree ispessite (leucoplasiche), a volte sottili, biancastre e quasi lucenti, con piccole e grandi labbra ridotte di spessore fino a fondersi, nei casi più gravi. La visita ginecologica è indispensabile sia per l’esame clinico, con eventuale biopsia, perché nel 5% dei casi il lichen può evolvere in carcinoma della vulva, sia per avere le cure più efficaci.

Le terapie del lichen sclerosus

- Vitamina E in gel o pomata, per nutrire e idratare.
- Cortisone locale sulla vulva, in fase acuta, una volta al giorno per 10-15 giorni, per ridurre e silenziare il prurito e la tendenza alla progressione della malattia. La terapia di mantenimento va prescritta dal ginecologo curante, in base alla gravità delle lesioni iniziali e all’andamento della patologia.
- Testosterone di estrazione vegetale in pentravan, o testosterone propionato in vitamina E o vaselina, su prescrizione medica. Ha due funzioni: da un lato è un eccellente “pompiere”, perché ha un’elevata capacità antinfiammatoria, con riduzione del microincendio biologico che altrimenti distrugge i tessuti; dall’altro è un ottimo “architetto” biologico, perché stimola la crescita sia dei fibroblasti, gli “operai” che costruiscono collagene, elastina e mucopolisaccaridi, sia dei cheratinociti, che ricostruiscono la cute vulvare.
- Laser vulvare: dà risultati variabili.
- Medicina rigenerativa: è la nuova frontiera per aiutare i tessuti a rinnovarsi. I principi attivi più utili sono estratti dal tessuto adiposo della persona stessa, quindi senza alcun rischio di rigetto. Il preparato che ne deriva ha capacità di stimolare i periciti, cellule poste attorno ai vasi sanguigni che riducono l’infiammazione e promuovono la ricostruzione dei tessuti.

Dolore acuto / Dolore cronico Dolore ai rapporti / Dispareunia Infiammazione Lichen Menopausa e premenopausa Prurito Secchezza genitale Sistema immunitario

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