Mariateresa C. (Siena)
Le donne, rispetto agli uomini:
- hanno una minore quantità di tessuto osseo;
- sono fisicamente meno attive e meno sportive, fin dall’adolescenza;
- fanno meno vita all’aria aperta, con più carenza di vitamina D;
- seguono più spesso diete inadeguate, con eliminazione di latte e latticini, senza compensarli con un’adeguata introduzione giornaliera di calcio;
- in gravidanza e allattamento perdono molto calcio dall’osso, se non viene fatta una supplementazione adeguata;
- con l’arrivo della menopausa, vanno incontro a una maggiore e più accelerata perdita di massa scheletrica, in termini sia di densità ossea, sia di perdita strutturale, nella sua architettura portante.
Giustamente la sua ginecologa le ha fatto fare la mineralometria ossa computerizzata (MOC) che le ha dato una esatta percezione della situazione. Come rimediare? Ottima notizia: è possibile non solo arrestare il processo di distruzione, ma addirittura recuperare tessuto osseo, se si interviene sui diversi fattori di vulnerabilità.
Le signore in perimenopausa, come lei, dovrebbero, su prescrizione medica:
- avere un’alimentazione adeguata, o integrarla, con 800-1000 milligrammi di calcio al giorno, meglio se potenziati con magnesio (il 90% è contenuto nell’osso), acido ialuronico e silicio;
- garantire un’appropriata dose giornaliera di vitamina D e vitamina K2;
- fare 45-60 minuti ogni giorno di camminata veloce, oltre a esercizi con piccoli pesi.
L’attività fisica quotidiana è indispensabile per costruire un osso biomeccanicamente adeguato, solido ed elastico, valorizzando i benefici della supplementazione e della terapia ormonale sostitutiva.
Prevenire e curare – L’osso ama gli ormoni e l’attività fisica
L’osteoporosi è un rischio per le donne, ma non è un destino. Con attività fisica, integratori, TOS e zero fumo, anche l’ossatura delle donne può restare perfetta fino a cent’anni.
Alimentazione e dieta Calcio Menopausa e premenopausa Osteoporosi e osteopenia Sport e movimento fisico Terapia ormonale sostitutiva Vitamina D