«Ho 56 anni, separata da anni, senza figli, un buon lavoro. Una mia amica, simpatica e super single, si diverte a trovare nuovi partner sul web. “Qualche volta va bene, qualche volta non merita”, dice. “Basta tenere fuori il cuore e almeno mi diverto un po’. Sennò che noia ’sta vita! Perché non lo fai anche tu?”. Io non sono fatta per le avventure. Certo mi piacerebbe incontrare un nuovo compagno, ma la via del web mi fa un po’ paura. E poi è vero che tutti gli amori nati su internet finiscono male? Perché?».
Angela T.
Angela T.
Sì, con qualche felice eccezione, la maggioranza degli amori nati in rete non dura. Innamorarsi in rete è facile, anzitutto, perché ci si sente “ascoltati con attenzione”, piacere più raro nella vita reale. L’ascolto dà gioia, per il senso di intimità emotiva, di complicità, di partecipazione, con una dinamica affettiva antica. Il secondo elemento di grande seduzione è scoprire, a poco a poco, la verità dell’altro, a meno che foto e filmati non mostrino subito anche più del giusto… Questo “togliere il velo”, in senso simbolico e poi reale, lancia il desiderio, che si nutre di attesa, di sogno, di distanza, di silenzi, di fantasticherie. Vola la componente romantica dell’amore, per il bisogno di sognare ad occhi aperti, e vola il desiderio erotico, che si nutre di “sexual day dreams”, di sogni sessuali a occhi aperti, anche quando si sta facendo tutt’altro.
Condivido tuttavia le sue perplessità, se per lei contano le relazioni di qualità e non le avventure. I rischi di inganno ci sono. Basti pensare che nell’attrazione nella vita reale sono determinanti il sesso della persona, l’aspetto fisico, l’età, la salute percepita, la simpatia, il modo di fare, l’estrazione sociale. Nella e-life il racconto di sé viene prima di tutto. Invisibili, almeno finché dura il gioco, possiamo dichiarare anche di essere dell’altro sesso; possiamo dichiararci giovani, o più giovani, belli, ricchi, con un bel lavoro. Possiamo giocare con identità multiple: un fenomeno chiamato “avatar” dal nome di un dio indiano dalle molteplici forme. Le parole, le immagini, la voce dominano su tutti gli altri aspetti della comunicazione fisica. Finché non ci si incontra, non ci sono l’odore dell’altro, il suo profumo (così potente nel determinare attrazione o avversione), le carezze, i baci, gli abbracci: tutti segnali chiave nel modulare la forza di attrazione e innamoramento nella vita reale. Sono differenze critiche, rispetto al corteggiamento abituale: ecco perché molti, quando si incontrano nella realtà, hanno la sensazione di “incontrare un estraneo”.
Il rischio di essere delusi dipende molto dalla motivazione con cui si cerca un partner in internet, e dai siti a cui ci si rivolge per trovarlo. La sua amica sa quello che vuole, sa mantenere una lucida distanza, e prende o lascia con divertito distacco. Un gioco di cui per ora è soddisfatta, con uomini che usano le stesse regole. Giocano per curiosità, per gusto di avventura, avendo già una solida vita reale. Diversa è la situazione di chi si sente solo, triste o depresso, o in una relazione deludente. In tali casi la motivazione a cercare amicizie e partner su internet è spesso “difensiva” rispetto a sentimenti di ansia, delusione, frustrazione, disistima. Ed ecco il rischio di proiettare il proprio bisogno di sognare su partner inizialmente virtuali, con il rischio che la persona incontrata sul web diventi l’indossatore o l’indossatrice di tutti i nostri sogni e il motore di delusioni anche gravi.
Condivido tuttavia le sue perplessità, se per lei contano le relazioni di qualità e non le avventure. I rischi di inganno ci sono. Basti pensare che nell’attrazione nella vita reale sono determinanti il sesso della persona, l’aspetto fisico, l’età, la salute percepita, la simpatia, il modo di fare, l’estrazione sociale. Nella e-life il racconto di sé viene prima di tutto. Invisibili, almeno finché dura il gioco, possiamo dichiarare anche di essere dell’altro sesso; possiamo dichiararci giovani, o più giovani, belli, ricchi, con un bel lavoro. Possiamo giocare con identità multiple: un fenomeno chiamato “avatar” dal nome di un dio indiano dalle molteplici forme. Le parole, le immagini, la voce dominano su tutti gli altri aspetti della comunicazione fisica. Finché non ci si incontra, non ci sono l’odore dell’altro, il suo profumo (così potente nel determinare attrazione o avversione), le carezze, i baci, gli abbracci: tutti segnali chiave nel modulare la forza di attrazione e innamoramento nella vita reale. Sono differenze critiche, rispetto al corteggiamento abituale: ecco perché molti, quando si incontrano nella realtà, hanno la sensazione di “incontrare un estraneo”.
Il rischio di essere delusi dipende molto dalla motivazione con cui si cerca un partner in internet, e dai siti a cui ci si rivolge per trovarlo. La sua amica sa quello che vuole, sa mantenere una lucida distanza, e prende o lascia con divertito distacco. Un gioco di cui per ora è soddisfatta, con uomini che usano le stesse regole. Giocano per curiosità, per gusto di avventura, avendo già una solida vita reale. Diversa è la situazione di chi si sente solo, triste o depresso, o in una relazione deludente. In tali casi la motivazione a cercare amicizie e partner su internet è spesso “difensiva” rispetto a sentimenti di ansia, delusione, frustrazione, disistima. Ed ecco il rischio di proiettare il proprio bisogno di sognare su partner inizialmente virtuali, con il rischio che la persona incontrata sul web diventi l’indossatore o l’indossatrice di tutti i nostri sogni e il motore di delusioni anche gravi.
Pillole di salute e benessere
«Cosa pensa delle “pillole traghettatrici” per la menopausa? E’ favorevole o no?».
Raffaella
Sono tre diverse pillole contraccettive, che hanno il pregio di usare estrogeni naturali bioidentici: estradiolo, contenuto in due diverse pillole, ed estetrolo, estrogeno fetale protettivo per il seno e attivo su tutti gli altri tessuti, come l’estradiolo. Sono accoppiati a progestinici diversi, che ci consentono di personalizzare la scelta ancora di più. Proprio perché questi estrogeni sono naturali, il profilo di sicurezza ben dimostrato consente di usare queste pillole fino ai 50 anni. Sono perciò perfette per accompagnare la transizione dall’età fertile (anche prima dei 40 anni) ai cinquant’anni, e per questo sono definite “traghettatrici”. Hanno il pregio di togliere tutti i sintomi della pre-menopausa e di regalare alla donna una lunga stagione di benessere. Le usa con piena soddisfazione il 43% delle mie pazienti in pre-menopausa, con un guizzo in più grazie alla crema al testosterone che prescrivo in abbinata. Sono super favorevole!
«E’ vero che farsi i tattoo in gravidanza è pericoloso?».
Amy
Sì, perché lo stato di immuno-tolleranza, tipico della gravidanza, può aumentare il rischio di infezioni anche severe. E perché i metalli pesanti e i contaminanti potenzialmente contenuti nei tattoo possono essere tossici per il feto.
Raffaella
Sono tre diverse pillole contraccettive, che hanno il pregio di usare estrogeni naturali bioidentici: estradiolo, contenuto in due diverse pillole, ed estetrolo, estrogeno fetale protettivo per il seno e attivo su tutti gli altri tessuti, come l’estradiolo. Sono accoppiati a progestinici diversi, che ci consentono di personalizzare la scelta ancora di più. Proprio perché questi estrogeni sono naturali, il profilo di sicurezza ben dimostrato consente di usare queste pillole fino ai 50 anni. Sono perciò perfette per accompagnare la transizione dall’età fertile (anche prima dei 40 anni) ai cinquant’anni, e per questo sono definite “traghettatrici”. Hanno il pregio di togliere tutti i sintomi della pre-menopausa e di regalare alla donna una lunga stagione di benessere. Le usa con piena soddisfazione il 43% delle mie pazienti in pre-menopausa, con un guizzo in più grazie alla crema al testosterone che prescrivo in abbinata. Sono super favorevole!
«E’ vero che farsi i tattoo in gravidanza è pericoloso?».
Amy
Sì, perché lo stato di immuno-tolleranza, tipico della gravidanza, può aumentare il rischio di infezioni anche severe. E perché i metalli pesanti e i contaminanti potenzialmente contenuti nei tattoo possono essere tossici per il feto.