Dopo un tradimento: è possibile ritrovarsi?

Intuisco il desiderio di sua sorella di proteggerla, gentile signora, perché è evidente l’intensità dell’amore che lei prova ancora per il suo ex-marito, rimasta intatta sotto le macerie di un matrimonio finito. Ed è intuibile il rischio di un’altra e più cocente delusione, se ci fosse tra voi una grande differenza, direi un’asimmetria, di energia vitale ed erotica.
La grande incognita è lui. Molto dipende dal “perché” lui ha tradito. Si può tradire “per sé stessi” o “contro l’altro”. Non è questione di alibi, ma di sostanza. Si può tradire “per sé stessi” per risentirsi vivi, perché profondamente insoddisfatti di sé, in un periodo di forti difficoltà personali, familiari (anche con le famiglie di origine) o professionali, di stanchezza, di usura, di noia interiore. In un periodo negativo, ancor più se di franca depressione, l’innamoramento nello stato nascente, iniziale, appare come il più potente antidepressivo naturale. Il bisogno di tornare a sognare per sentirsi vivi può essere dirompente, ancor più se attivato da quella potente sentinella di vita che sono i feromoni di una donna, che fanno risentire profumo di primavera nel corpo, nel cervello e nel cuore, anche se è autunno inoltrato. Anche se poi si possono scatenare baratri depressivi maggiori, perché molti degli innamoramenti che partono da uno stato depressivo hanno un alto rischio di essere “illusioni d’amore” con scelte di partner deludenti o francamente errate.
Si tradisce invece “contro l’altro” quando ci si sente trascurati, delusi, messi in secondo piano, in qualche modo invisibili dal punto di vista affettivo, amoroso e progettuale, o perché si è stati traditi. Ma non mi sembra sia questo il suo caso.
Anche il suo ex-marito potrebbe sentire nostalgia dell’affetto, dell’amicizia, della sintonia che c’era fra voi. Tuttavia, il tradimento “per sé stessi”, con una donna più giovane, quando la moglie è in menopausa, può nascere anche da un’attrazione fisica viscerale che l’uomo non sente più verso la compagna storica, a cui magari vuole ancora molto bene, perché è diventata “neutra” dal punto di vista dell’attrazione olfattiva, la più profonda e la più potente dal punto di vista fisico, perché fatta di feromoni esclusivi. Se la neutralità resta, il rischio di un altro richiamo della foresta, potentemente seduttivo, antico e invisibile, è obiettivamente alto. E il tradimento può diventare seriale.
Una terapia ormonale sostitutiva ben fatta, con il prezioso testosterone a dirigere l’orchestra dell’attrazione e dei feromoni, può allora restituire alla donna la sua vera carta d’identità olfattiva, la sua unicità sensuale ed erotica. Me l’hanno confermato centinaia di coppie, in molti decenni di pratica clinica, felici di essersi ritrovate quando la coppia, per altri aspetti unita, si era smarrita proprio per la perdita di quell’attrazione misteriosa, perduta e poi ritrovata. Da medico attento alle ragioni del corpo, anche in amore, le suggerirei di considerare la TOS, incluso il testosterone, come regalo anzitutto che fa a sé stessa, per un luminoso progetto personale di salute. Questo l’aiuterà a sentirsi più in forma, più sicura e più forte. Cerchi un ginecologo competente su questo aspetto. Poi si faccia bella e accetti l’invito a cena. Lo stupirà. E se son rose, fioriranno.